LA SALUTE MENTALE
Il 10 ottobre è la Giornata mondiale della salute mentale. Questa giornata, è stata istituita nel 1992 dalla Federazione mondiale per la salute mentale (WFMH) insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Ma cos’è la SALUTE MENTALE?
Uno stato di equilibrio che tende al nostro benessere. La salute mentale perciò è essenziale per un sano funzionamento dell’individuo calato nella sua comunità specifica. E’ un costrutto che comprende molti fattori, anche diversi tra loro. Una complessa e mobile interazione tra tante e diverse variabili tra loro, che intervengono continuamente e ciclicamente, che conducono alla percezione che ognuno di noi, ha del proprio stato di salute mentale.
Le variabili in gioco sono molte, a partire dalle caratteristiche personali e innate dell’individuo, il suo patrimonio genetico e lo specifico vissuto individuale. Ma non solo ovviamente, la salute mentale dipende anche dal contesto esterno, il micro e macro cosmo intorno a noi, l’ambiente nel quale viviamo, la condizione socio-economica e culturale, le nostre frequentazioni e l’approccio che abbiamo sugli eventi che ci capitano. Una vera e propria ricerca costante verso un ideale di equilibrio che abbiamo in mente. Una permanente sfida che portiamo avanti ogni periodo, ogni anno, ogni mese e ogni giorno, insomma sempre. Come ho già detto, ogni cosa può influenzare il nostro stato di salute mentale, ogni situazione, ogni relazione, ogni circostanza. Per questo è di sacrosanta importanza cercare sostegno adeguato per avere e mantenere un buon equilibrio psichico.
10 OTTOBRE
Una ricorrenza importante e doverosa, per sensibilizzare, tutto il mondo circa la vasta tematica della salute mentale, purtroppo in Italia presa ancora poco in considerazione. Ahimè, nonostante sia il 2020, siamo ancora in un paese in cui vige una mentalità retrograda, caratterizzata dalla vecchia e triste associazione:
PSICOLOGIA = PAZZIA
Il dato sconcertante è che le psicopatologie oggi giorno, stiano velocemente diventando una piaga a livello mondiale, il dato tragico riguarda i suicidi, che sarebbero nettamente in crescente aumento. L’età media dei suicidi si è drasticamente ridotta, fino a colpire la fascia adolescenziale. Questo dato ci dovrebbe far correre ai ripari. La malattia mentale è vista come una piaga della quale vergognarsi, e nascondere a tutti i costi, stigmatizzata al pari di un reato o qualcosa da non far assolutamente trapelare. Finché ci sarà tale mentalità la situazione non potrà che peggiorare e così lo stato di salute dell’intera popolazione. Sebbene ci siano differenze legate agli aspetti socioculturali, la paura e il non riconoscere l’importanza della salute mentale, è abbastanza trasversale, sia in contesti elevati sia in quelli più poveri.
Mi rendo conto che c’è tanta ignoranza, ovvero una reale mancanza di una conoscenza su tutto quello che riguarda la malattia mentale. I dati manifestano una crescente escalation e un drastico abbassamento dell’età media, circa l’insorgenza di psicopatologie. L’età è stata stimata intorno a 24 anni e purtroppo solo un terzo di questa crescente popolazione, tra cui molti giovani, corre ai ripari e si cura come dovrebbe.
Le psicopatologie sono tante e diverse tra loro, ma quelle più frequenti a livello statistico, ovvero quelle che colpiscono la maggior parte delle persone, sono quelle relative allo spettro dei disturbi d’ansia, disturbi dell’umore e anche disturbi alimentari, in netta crescita anche nella popolazione maschile. La depressione, è la causa principale delle morti da suicidio, ed è una grave disabilità che colpisce tutto il mondo, pensate che questa malattia ha forti ripercussioni anche sui feti, se ne soffre una mamma in gravidanza. Effetti che poi si ripercuoteranno sul figlio. Non è semplice accudire e stare accanto a persone che presentono una forma psicopatologica, perché il più delle volte i comportamenti espressi dalle persone vicine sono davvero controproducenti. Occorre assolutamente uscire dalla mentalità stigmatizzante di questo stupido imbarazzo e rivolgersi a specifici specialisti PSI. Per PSI intendo, psicologi, psicoterapeuti e psichiatri.
Noi PSI, dobbiamo quindi promuovere la cultura del “farsi aiutare” contro l’alone di imbarazzo e vergogna che ahimè contorna ancora questo argomento. Una vergogna ingiusta e controproducente che abbraccia mortalmente le diagnosi di psicopatologia. Facciamoci portatori di un messaggio positivo di speranza e apertura, incoraggiamo le persone verso una buona salute mentale.
LO SCENARIO FUTURO
Quanta strada ancora dovremmo fare? Quante vittime ancora dovranno esserci prima di considerare la salute mentale un vero e proprio traguardo? Sono domande a cui non so rispondere, ma posso sperare che la situazione si sblocchi, posso cercare di fare qualcosa, ovvero portare il mio messaggio, con il mio lavoro da psicologa e divulgatrice di contenuti, e seppur rappresento una goccia in mezzo all’ oceano, mi auguro almeno che questa piccola goccia, scaturisca qualche effetto, anche solo quello di sensibilizzare tu che stai leggendo….
per me sarebbe già meraviglioso.
Promuovere la cultura della salute mentale, vuol dire far sviluppare e incentivare non solo la figura dello psicologo ma far crescere anche la visione e l’importanza della Psicologia in ogni contesto di vita. La Psicologia è strettamente legata al concetto di salute mentale. La Psicologia dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola elementare. Mi auguro che prima o poi ci arriveremo.
IL CONCETTO DI SALUTE
E’ giunto il momento di far veicolare questo messaggio:
PSICOLOGIA = BENESSERE
Benessere = salute. La salute è un concetto che per fortuna va molto oltre all’assenza di malattie. E’ un concetto a tutto tondo, nel quale vi è inserito anche il concetto di qualità di vita. Avere un alta qualità di vita, significa stare bene, semplicemente cercare un equilibrio psichico.
Trascrivo qui sotto alcuni spunti interessanti che vorrei sottoporre alla vostra attenzione.
Tratto ripreso da Wikipedia.
“Con salute si intende comunemente una condizione di efficienza del proprio organismo corporeo che viene vissuta individualmente, a seconda dell’età, come uno stato di relativo benessere fisico e psichico caratterizzato dall’assenza di gravi patologie invalidanti. Questa situazione di salute psicofisica, per i progressi della medicina, viene oggi indicata[1] come il conseguimento della migliore qualità e durata della vita ottenibili preservando e ripristinando lo stato di benessere anche spirituale.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia“, viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Questo principio assegna agli Stati e alle loro articolazioni compiti che vanno ben al di là della semplice gestione di un sistema sanitario. Essi dovrebbero farsi carico di individuare e cercare, tramite opportune alleanze, di modificare quei fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva, promuovendo al contempo quelli favorevoli.
«La salute è uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non mera assenza di malattia.» |
Promozione della salute
L’OMS ha cercato di rendere operative, a partire dagli anni ottanta, due strategie che vanno sotto il nome, rispettivamente, di “promozione della salute” e di “strategia della salute per tutti“. Ciò soprattutto nella consapevolezza che la salute è il risultato di una serie di determinanti di tipo sociale, ambientale, economico e genetico e non il semplice prodotto di una organizzazione sanitaria.
Negli ultimi anni l’attenzione è maggiormente rivolta al raggiungimento di due obiettivi strategici: promozione della salute e prevenzione della malattia, in modo tale da ridurre la spesa sanitaria nazionale, grazie ad una diminuzione degli accessi ospedalieri, ad un minor ricorso alle prestazioni sanitarie di cura e al consumo di farmaci.
La misura e l’educazione alla salute
Per accertare il grado di salute di una popolazione è necessario individuare degli indicatori, mediante i quali è possibile valutare lo stato di benessere della collettività presa in esame. I fattori che sono tenuti maggiormente sotto controllo per rilevare lo stato di salute di una persona sono:
- l’alimentazione: dev’essere sana ed equilibrata. Deve contenere tutte le sostanze nutritive necessarie al nostro organismo per svolgere le sue funzioni, ovvero proteine, carboidrati, grassi, vitamine, acqua, fibre e sali minerali. In particolare, dovrebbero essere assunte almeno cinque porzioni tra frutta e verdura al giorno;
- l’attività fisica: dev’essere svolta in modo regolare e non eccessivo. Il movimento influisce positivamente su vari aspetti del nostro organismo, apportando benefici a livello cardiovascolare, infatti migliora la funzionalità cardiaca, previene malattie cardiovascolari, quali ipertensione arteriosa e ictus; a livello muscolo-scheletrico incrementa la forza, la flessibilità, l’equilibrio e la coordinazione; a livello del metabolismo corporeo contribuisce a prevenire patologie quali diabete mellito e sindrome metabolica. Infine, apporta numerosi benefici anche dal punto di vista psicologico, riducendo lo stress e le tensioni nervose;
- l’etanolo: rappresenta una sostanza tossica, responsabile di danni a carico del fegato, dello stomaco, del sistema nervoso e disturbi di tipo psicologico;
- il fumo: rappresenta la prima causa di morte evitabile, in grado di provocare in primo luogo patologie quali neoplasie, malattie cardiovascolari e respiratorie.
L’approccio preventivo e non solo curativo si avvale di un’azione di acculturazione e educazione alla salute: “L’educazione alla salute è l’insieme delle opportunità di apprendimento consapevolmente costruite, che comprendono alcune forme di comunicazione finalizzate a migliorare l’alfabetizzazione alla salute, ivi compreso l’aumento delle conoscenze e a sviluppare ‘life skills’ che contribuiscano alla salute del singolo edella comunità”
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