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La scelta del luogo dove partorire è fondamentale, rispecchia quelle che sono le nostre inclinazioni e priorità.
Al primo posto deve essere la sicurezza per il nostro bambino e la nostra tranquillità.

Oltre agli ospedali e ai punti nascita, che vi elencherò tra poco, non dimentichiamoci che c’è un sempre più nutrito gruppo di donne che scelgono di partorire in casa, con l’aiuto di ostetriche private che si recano a domicilio. E’ senz’altro una visione molto romantica, ma credo che non sia priva di rischi, perché in caso di complicanze, anche se pur minime, non c’è l’ausilio di strutture mediche o presidi idonei, e in certi casi la velocità con la quale si interviene fa la differenza.

Una via di mezzo, tra ospedale e casa propria, è optare per la scelta di un punto nascita all’interno di strutture attrezzate, come ad esempio “La Margherita” all’interno dell’ospedale di Careggi a Firenze. Un posto ideale per il parto naturale, non medicalizzato e al tempo stesso all’interno di un ospedale e a pochi metri dal reparto, questo per gestire le complicanze nel minor tempo possibile.

Per sapere di più sui TRIMESTRI della gravidanza ho fatto 3 video, ciascuno per trimestre. Clicca qui e guardali.

 

TOP 10 per la scelta dell’ospedale:

1) NEONATOLOGIA

E’ la prima cosa da tener presente quando si pensa alla scelta della struttura nella quale andremo a partorire.
La scelta si effettua in base alla consapevolezza che ogni ospedale ha un proprio livello di neonatologia, e ne esistono 3:

I Livello

  • cure neonatali a bimbi sani;
  • trattare neonati tra 35° e la 37° settimana, fisiologicamente stabili;
  • organizzare il trasferimento presso un’altra struttura che fornisca un adeguato livello  di cure;
  • tecniche base di rianimazione;

II Livello

  • assistenza per neonati sopra i 1500 grammi, nati oltre le 32 settimana;
  • cura di neonati convalescenti mandati dai centri di terzo livello;
  • rianimazione di bambini pretermine o malati con conseguente trasferimento verso  una terapia intensiva neonatale in un ospedale di 3° livello.

III Livello

  • Terzo livello A:
    – assistenza neonati nati dopo la 28° settimana che pesano più di 1000 gr;
    – ventilazione meccanica;
    – interventi di chirurgia di base.
  • Terzo livello B:
    – assistenza per ogni bambino indipendentemente età gestazionale e peso;
    – supporto respiratorio avanzato come ad esempio “inalazione di ossido nitrico” e “high frequency ventilation”;
    – accesso a vari specialisti pediatrici;
    – diagnostica per immagini, ecografie, RM e TC.
  • Terzo livello C: (incluse tutte le voci precedenti)
    – servizio di supporto tramite circolazione extracorporea;
    – riparazione chirurgica malformazioni congenite cardiache.

2) NIDO o ROOMING IN

La seconda cosa da valutare è la sistemazione del bambino una volta nato. Sarà in stanza con noi, in una cullina accanto al nostro letto 24h su 24, oppure in un apposito nido, insieme ad altri neonati?  La sistemazione nel nido è un’usanza a mio avviso in disuso, poiché la madre deve avere il diritto di stare con il proprio figlio, allattandolo a richiesta ogni qualvolta esso voglia.

3) ANALGESIA (epidurale)

L’anestesia può rappresentare una salvezza, da un punto di vista psicologico per molte donne. Dovrete assicurarvi, qualora la richiediate, di scegliere una struttura che la pratica 24h su 24. Vi ricordo che per avere l’epidurale durante il parto, dovrete fare una visita con l’anestesista non oltre la 35° settimana. Io la sconsiglio caldamente! 

Per sapere tutte le FASI del parto, leggi qui il mio articolo e guarda il VIDEO dell’esperta.

4) METODI  STRUTTURALI

Nella scelta dell’ospedale, sono da tenere in considerazione le procedure adottate per il parto e per la degenza. I servizi e le cure che offrono, i metodi che usano durante il travaglio, e gli ausili messi a disposizione per prepararsi al momento cruciale. L’aiuto dell’acqua calda ad esempio è molto efficace, io per la mia prima bambina, sono stata più di mezz’ora sotto l’acqua calda, trovandone tanto beneficio. Inoltre, la partoriente DEVE avere la possibilità, di partorire come più le torna comodo, dovrebbe avere carta bianca in tal senso.
Partorire sul lettino, è una procedura standard, che per altro non favorisce in maniera ottimale la fuoriuscita del neonato, perché prima di tutto non sfrutta la gravità, limitando la possibilità di eseguire movimenti naturali che portano all’espulsione del bambino.
Il movimento può non solo lenire il dolore, ma aiutare la fuoriuscita del neonato.
Le posizioni a mio avviso migliori, sono quelle verticali: in piedi,  in ginocchio, sedute (sullo sgabello olandese) avendo i piedi puntati per terra, o come vi viene meglio in quel momento, la spinta deve essere efficace e attiva, non passiva.
Insomma, assicuratevi che l’ospedale che scegliete sia in grado di lasciare spazio e iniziativa d’azione alle gestanti.

Ho scritto un articolo sull’importanza dell’attività fisica per il parto e sui MOVIMENTI da eseguire. Clicca qui per leggerlo.

5) COMPAGNIA  IN  SALA  PARTO

Accertatevi che ci sia la possibilità, anche se, giustamente è diventata prassi oggigiorno, di essere accompagnate da una persona di vostra fiducia in sala parto.
Compagno, marito,  madre, amica, ostetrica, o chi vi pare,  sopratutto qualcuno che non vi trasmetta ANSIA.
Meglio avere al proprio fianco una persona tranquilla e sorridente, piuttosto che qualcuno che vi infonda insicurezza e paura. Il parto è una cosa naturale e bellissima, se vissuta come si deve vivere. Io ho partorito 2 volte e quei momenti sono in assoluto i momenti più belli e più emozionanti della mia vita. Partorirei ancora 10 volte! Il dolore è sopportabile e passeggero.
Ricordatevi, è una questione di preparazione, sia fisica che psicologica.

6) ROUTINE  POST PARTO

Tutti si concentrano sul momento del parto…ma dobbiamo pensare anche al dopo.
Cosa avviene?
E’ importante sapere quali sono le procedure che effettueranno nel momento in cui il nostro  bambino è nato. Quali esami gli faranno, cosa faranno a noi, il secondamento, ovvero l’espulsione della placenta e via dicendo.
La routine migliore, in assenza di particolari condizioni e se tutto va nella maniera più fisiologica possibile, è quella di lasciare per almeno 2 ore il bambino a stretto contatto  con la madre, il cosiddetto “pelle a pelle” per favorire l’attaccamento e stimolare nella maniera più naturale possibile l’allattamento al seno.
Assolutamente no, (sempre non ci siano indicazione mediche in tal senso), a biberon di latte artificiale.

Sul PUERPERIO ho scritto un articolo e fatto un video con un’ostetrica.
Clicca qui per leggere e guardare il video.

7) DONAZIONE  CORDONE OMBELICALE

E’ possibile conservare e/o donare il proprio cordone ombelicale, le cui cellule sono molto preziose per diverse indicazioni terapeutiche. Chi volesse raccoglierlo o donarlo, si deve informare presso la struttura ospedaliera scelta.

8) CORSO PRE PARTO

Informarsi se nella struttura organizzano un corso pre-parto e frequentarlo, (io ne ho frequentati 2, uno dell’ospedale in cui andavo a partorire, e l’altro alla ASL).
E’ una formazione utile e sinceramente non capisco chi per scelta non lo faccia.
Sono appuntamenti importanti sia per apprendere tante nozioni utili, sia per conoscere le ostetriche, capire il loro “modus operandi” e poi anche per visionare la struttura e  farla diventare più familiare possibile.

9) IL PIANO DEL PARTO

E’ una sorta di contratto scritto, nel quale si scrive quello che sono i nostri desideri-voleri. Ho scritto un articolo sull’argomento. Leggi qui per sapere di cosa si tratta, e cosa è il PIANO DEL PARTO.

10) LA DISTANZA DA CASA

In ultimo, da non sottovalutare la distanza della struttura da casa nostra. Voi non potete sapere, a meno che non sia un parto programmato, o un cesareo, quando il vostro bambino deciderà di nascere, (falsi allarmi compresi) perciò è sempre bene optare per l’ospedale più vicino o comunque facilmente raggiungibile.

NON  VI  FATE  TERRORIZZARE  DA  RACCONTI  MACABRI  E  TERRORIZZANTI, OGNI  PARTO  HA  UNA  STORIA  A  SE'.  
NOI  DONNE  ABBIAMO  TUTTI  GLI  STRUMENTI  PER  FAR  Sì, CHE  SIA 
IL  GIORNO  PIU'  BELLO  DELLA  NOSTRA    VITA.

Fasciare i neonati è un’usanza che proviene da lontano, si possono trovare numerosi dipinti e opere d’arte molto antiche dove si raffigurano i neonati in fasce. Pratica comune a diverse culture in diverse parti del mondo, il suo scopo è principalmente quello di ritrovare quelle specifiche sensazioni prenatali, provate dal neonato nella pancia della mamma.<!–more–> Per nove mesi questi bambini, hanno avuto l’esperienza di un luogo chiuso, ristretto, nel quale erano contenuti, così nella fascia riscoprono sensazioni simili, sentendosi al sicuro. Sembra strano pensare che il bambino possa trarre giovamento in una condizione di immobilità, e invece sembra che il bambino fasciato sia sereno e appagato.

LA CORRETTA FASCIATURA

Ma come si effettua la fasciatura? Iniziamo piegando uno degli angoli verso l’interno in modo che sia  all’altezza del neonato, che verrà adagiato con il collo sul limite superiore della piega.
Dopodiché si fa aderire  il braccino destro lungo il fianco, ripiegando  il lembo destro della copertina e rimboccandola sotto la schiena. Successivamente si stende l’altro braccio,  tirando il lembo inferiore della coperta e incastrandola tra la spalla sinistra e il l’angolo sinistro della coperta, chiudendo così anche il lembo sinistro. A questo punto la fasciatura dovrebbe essere completa, il bambino fasciato ma non eccessivamente stretto, i suoi piedini nella copertina dovrebbero rimanere liberi di muoversi, così da ricreare simili sensazioni prenatali. E’ d’uso fasciare i bambini dalla nascita fino ai 2/3 mesi, dopodiché per la nanna sarà possibile passare a soluzioni quali, sacchi nanna, in grado di coprire completamente il bambino durante la notte, senza farlo scoprire.

Quello che è importante è utilizzare un tessuto in cotone, quindi non troppo pesante, questo per far sì che il bambino non si surriscaldi e rimanga con la giusta e naturale temperatura corporea.  Il materiale con il quale fasciamo i nostri bambini è fondamentale che sia delicato e garantito, io ho scelto una soluzione che consiglio caldamente, le fasce in mussola, di Aden&Anais, traspiranti, morbidissime e super versatili, perché adatte a diversi utilizzi.
Ad esempio come copertina per culla e passeggino, nei momenti in cui c’è più fresco ed occorre coprire i nostri piccoli.

Ideale base da gioco da mettere in terra per far giocare i bambini, oppure per cambiare i nostri piccoli ad esempio quando siamo fuori casa.

Inoltre è un’ ottima idea regalo, io personalmente ho optato per l’acquisto di 4 copertine, scegliendo queste fantasie che mi piacevano molto, anche se la scelta è stata difficile, poiché le fantasie sono davvero tutte molto belle e varie tra loro.

Queste fasce/copertine morbidissime e multiuso le potete trovare in vendita presso tutti i migliori negozi per la prima infanzia e su Kiddom.

Con l’arrivo dell’estate e quindi del gran caldo, è ancora più importante avere delle buone accortezze che mantengono al sicuro i nostri bimbi. I neonati sono più sensibili al caldo rispetto agli adulti. Ma se il bambino più grande può farsi capire in mille modi, parlando o gesticolando,  il neonato no, per questa ragione è necessario capire tutti i segnali che ci ci invia per aiutarlo a rinfrescarsi.  Attenzione agli sbalzi di temperatura, passando da un ambiente all’altro, quelli sono micidiali anche per noi adulti, figuratevi per i neonati.

Ecco alcuni accorgimenti per far fronte alla calura estiva.

ABBIGLIAMENTO

Per esperienza personale, posso dire che noi mamme abbiamo la tendenza a coprire eccessivamente i nostri bambini. Con queste alte temperature, la miglior soluzione è far indossare ai nostri piccoli un semplice bodyno smanicato, senza nient’altro sopra. Per ogni evenienza basterà avere sempre con sé una copertina da culla da mettere ogniqualvolta l’ambiente si raffredda, o si entra in posti con un grande sbalzo di temperatura. Io personalmente mi sono trovata molto bene e vi consiglio le copertine in mussola, tessuto fresco e traspirante a trama larga, capace di far passare l’aria, evitando il rischio di surriscaldamento. La marca è: Aden & Anais, in vendita presso tutti i migliori negozi per la prima infanzia e su Kiddom.

ALIMENTAZIONE

I neonati allattati al seno, grazie alla formula “a richiesta”, non andranno facilmente incontro al rischio di disidratazione, poiché reintegrano liquido al bisogno, trovando nel latte materno la risposta ai loro stimoli, sia di fame che di sete. In giornate particolarmente afose, sarà necessario offrire al piccolo il seno più volte, per essere sicuri che sia ben idratato. Nei primi mesi il neonato viene controllato periodicamente dal pediatra, per valutare la crescita. Se continua a crescere regolarmente e non perde peso, significa che sta prendendo abbastanza latte e non dobbiamo preoccuparci. Un indicatore importante sono anche i pannolini che il bambino sporca, dovrebbero essere almeno 6/7 al giorno, tra pipì e popò.

NANNA

Il caldo estivo può disturbare non poco i nostri bambini, rendendoli più nervosi e facendoli svegliare più volte durante la notte. Per capire la temperatura dei bambini, bisogna controllare la nuca, se questa è calda e sudata, dovremmo raffreddare il piccolo, scoprendolo o portandolo in ambienti più freschi, al contrario se la  nuca è fredda, bisognerà coprirlo. E’ buona abitudine favorire un sonno sicuro per i nostri piccini, avendo alcune accortezze come aerare la cameretta o la vostra stanza, se dorme con voi, e non coprirlo troppo con pigiami pesanti e coperte, ma solo con un bodyno leggero e un lenzuolino di cotone. Per ovviare a tutto questo io ho trovato una soluzione intelligente, perché sicura e igienica. Sto parlando dei prodotti Aerosleep, una marca che sviluppa questi presidi in grado di far dormire sonni sereni a bambini e a genitori.
Io personalmente ho acquistato il coprimaterasso impermeabile, con tessuto a nido d’ape, tecnologia tridimensionale che non si comprime con il peso del bambino, quindi traspirante, igienica e sicura.
E poi dello stesso materiale, il cuscino antisoffocamento, lavabile in lavatrice, con la stessa struttura 3D, che consente al bambino di continuare a respirare anche quando dorme a faccia in giù. In caso di rigurgiti notturni, questa particolare struttura tridimensionale, assorbe i liquidi e trattiene l’umidità, consentendo sicurezza e igiene al tempo stesso. Per maggiori informazioni http://it.aerosleep.com/ anche in queso caso disponibile su Kiddom.

PASSEGGIATE

Portare a spasso i bambini in estate comporta avere alcune accortezze come ad esempio evitare le ore più calde,  privilegiando la prima parte della mattinata e il tardo pomeriggio. L’ideale sarebbe passeggiare nel verde, immersi nella natura, campagna, mare o montagna (per i neonati non sopra i 2000 metri), cerando il più possibile di stare alla larga dal traffico. Nelle ore centrali della giornata è meglio invece rimanere a casa per evitare colpi di calore. 

IN AUTO

Nei tragitti in macchina, specie se un po’ lunghi, i nostri piccoli sono appesantiti dal fastidio della sudorazione, un classico che purtroppo accompagna ogni estate. I vari seggiolini e ovetti, sono imbottiti per garantire maggior sicurezza e comfort, ma d’estate surriscaldano eccessivamente il corpcino dei nostri piccoli, facendoli bagnare di sudore. Oltre al disagio di avere la schiena sudata, il rischio è che si ammalino con uno sbalzo di temperatura una volta usciti di macchina o entrati in un luogo con aria condizionata. Come risolvere? Io personalmente ho risolto grazie a  AeroMoov AirLayer, www.aeromoov.com/it/ copriseggiolino per la mia bambina grande e copriovetto per la mia piccolina. Tutti i prodotti acquistabili su Kiddom.