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Auguri a tutte le Mamme!
Come per la festa della donna, anche questa ricorrenza non dovrebbe celebrarsi un solo giorno l’anno, ma sarebbe bello ricorresse per 365 giorni, anche perché noi mamme non ci fermiamo mai!!!

La seconda domenica di maggio, mese che per altro adoro, viene festeggiata la figura della madre. Solo pronunciare la parola “mamma” si apre un intero universo, un mondo sconfinato. Perciò vorrei scrivere due righe su quanto fondamentale e indispensabile sia la tale figura nella vita di ogni individuo.

A livello psicologico la mamma è la variabile più importante nella vita di un bambino, colei che ne determinerà gran parte della personalità. Il bambino si specchia nella madre per capire il mondo. Quel bambino apprenderà dalla madre come ci si comporta, come si affrontano le circostanze e le diverse situazioni, apprenderà gli schemi cognitivi e relazionali, plasmandosi attraverso quella che è la sua naturale inclinazione e indole innata.

Noi mamme abbiamo la grande responsabilità di crescere i nostri piccini, che saranno gli adulti del domani. Le componenti in gioco sono diverse, tra le più importanti, l’autostima e l’autoefficacia con la quale si fronteggiano le varie situazione che la vita pone difronte.

La letteratura psicologica in tal senso è molto vasta e cresce sempre di più. Fin dai primi studi con Bowlby e la sua teoria sull’attaccamento, nella quale postulava i danni di una separazione materna a Bion e il suo concetto di genitori contenitore, e a tanti altri studi in tal senso…
Insomma la mamma è il primo pilastro nella vita di ognuno, in grado di determinare gli aspetti più profondi del nostro io.

Personalmente io sono una mamma che lascia molto spazio e iniziativa alle mie bambine, non solo perché ho una particolare formazione universitaria che sostiene le mie scelte educative, ma perché ho un’indole molto indipendente, plasmata da mia mamma, che mi ha donato tutti gli strumenti per essere come sono. Mi reputo fortunata, perché non sono una persona ansiosa, e questo conseguentemente significa  non trasmetterla alle mie figlie. Le componenti ansiose del genitore,  nella crescita di un figlio è un aspetto che mina non poco la libertà di espressione del bambino, quella  spensieratezza che non lo fa esplorare il mondo, e che gli tarpa le ali.
L’ansia è una brutta bestia, non solo può determinare personalità evitanti e timorose, ma anche le classiche paure apprese, come ad esempio le vertigini.
Essere eccessivamente protettive, vuol dire non far accrescere l’intraprendenza e la curiosità del bambino, che in futuro apprenderà un atteggiamento evitante.

La priorità di ogni mamma è che il proprio figlio sia felice e cresca il più sereno possibile, ma è da capire se il nostro atteggiamento è direzionato davvero in tal senso. Infatti madri eccessivamente “protettive”, che affiancano sempre i loro figli e interferiscono in maniera smisurata in ogni loro attività, scuola, sport, alimentazione, amicizie e altro, corrono il rischio di formare figli con limiti appresi e con un minor sviluppo delle capacità di controllo emotivo e comportamentale.

Ovviamente va sottolineato che ogni mamma è stata prima figlia, ed ha appreso le varie modalità che a visto a sua volta. Detto questo, ogni madre, anche quella più ansiosa, vuole solo il meglio per il proprio piccolo, perciò, probabilmente avrà atteggiamenti “non da manuale ” ma tutto ciò, viene svolto sempre con amore e dedizione e ciò è una cosa bellissima.

Come diceva Freud:
“I mestieri più difficili: Genitore, Insegnante e Psicologo”

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