Sin dai tempi più antichi l’uomo è alla ricerca del “senso della vita”. Filosofi, studiosi, scienziati, saggi fino a noi più moderni psicologi cerchiamo di intravedere, scorgere e scoprire il nostro personale punto di vista sul significato di questa nostra esistenza.
E’ un argomento così vasto, così possibile di sfumature e interpretazioni che spesso si rischia di cadere nella banalità dei concetti. E con molta probabilità lo faro anche io, in questo mio umile articolo.
Ma la cosa che mi ha spinto ha scrivere qui il mio pensiero su questo tema è il mio stato d’animo, da tempo molto inquieto nei confronti della vita stessa. In questa epoca della mia esistenza si stanno susseguendo tanti cambiamenti, anche molto radicali che mi portano a elaborare tantissime (sicuramente troppe) riflessioni su cosa e come lo voglio.
Bisogni e desideri sono mutati, anzi sono in evoluzione e in un processo che non si arresta di maturazione. Quelle che un tempo erano salde certezze, adesso sono solo punti di vista del tutto opinabili, persino da me che ne ero la prima fautrice. Perciò tornando al nostro argomento sul senso dalla vita, posso azzardare che la riposta assolutamente soggettiva può essa stessa cambiare nell’arco dell’esistenza della persona. Famiglia, lavoro, amore, socialità, dipende a cosa siamo più legati, a cosa diamo più importanza, a quali sono i condizionamenti che (ahinoi) ci portiamo dietro fin dall’infanzia.
Per quanto riguarda la qualità della nostra vita, dobbiamo fare un passo indietro e capire dettagliatamente qual è il rapporto con noi stessi, con gli altri e con il mondo. Da questi aspetti si può stabilire l’entità qualitativa che noi forniamo per avere la nostra personale rappresentazione della realtà. Tutto dipende dai filtri con i quali vediamo noi stessi, le altre persone e il mondo in generale.
E allora tornando al “senso della Vita” che ricordo essere stato anche un programma tv, con un buon seguito, beh, devo dire che essendo una visione assolutamente soggettiva, per me sono questi i cardini da cui partire:
– Le mie Bambine, Celeste e Stella, che amo follemente
-La mia Famiglia d’origine, che nonostante la sua complessità e talvolta anche disfunzionalità è al mio fianco, supportandomi e sopportandomi con molta fierezza.
-Il mio lavoro, che ho scelto come missione di vita, cambiandolo in corso d’opera (da giornalista a psicologa) aiutare gli altri, soprattutto le donne, preziosi e complessi esseri (perdonatemi la vena femminista) troppo a lungo sottovalutate.
-Relazioni sane e costruttive, che apportino valore e benessere reciproco, che siano d’amicizia o amore ma che rispettino assolutamente il basilare principio di LIBERTA’ personale.