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CORONAVIRUS IN ITALIA

Elisa Sergi coronavirusIl Coronavirus è una nuova forma influenzale, abbastanza pesante, ma raramente letale. Vi ricordo che i numeri di morti lo scorso anno per influenza degenerata in condizioni cliniche fatali sono stati per 8 milioni di malati, 8 mila decessi. Quindi sì, di influenza si può anche morire, e questo è sempre accaduto, senza farsi inondare dalla psicosi di massa. Ma chi sono i soggetti più a rischio? Ovviamente tutti i soggetti immunodepressi e coloro che sono già in condizioni di salute precaria e ovviamente gli anziani. Stanno aumentando i contagi e stimano che aumenteranno ancora, ma ciò non deve spaventare, i sintomi, in persone “sane” sono quelli di una comune influenza, che può degenerare solo se la persona è clinicamente predisposta e in particolari condizioni, o se è anziana. In più, per quanto possano cercare il paziente zero, a mio avviso è impossibile che lo trovino. Sarebbe più utile, andare ad analizzare le situazioni cliniche delle persone decedute, così da avere un quadro clinico chiaro di quella che è realmente la situazione. Il numero di contagiati dovrebbe essere intorno ai 229, con attualmente 7 decessi, ad oggi tutte persone anziane in condizioni cliniche già compromesse precedentemente.
L’ Italia è il terzo paese al mondo per contagi, dopo Cina e Corea del Sud. Gli esperti stimano che questo triste primato sia attribuibile al serrato controllo sanitario presente nel nostro paese.

IL MINISTERO DELLA SALUTE

 Facciamo chiarezza ecco un estrapolato dal sito: www.salute.gov.it

Che cos’è un Coronavirus?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.

Cosa è la COVID-19?

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Elisa Sergi coronavirus
Quali sono i sintomi di una persona infetta da un Coronavirus?

Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

Quanto è pericoloso il nuovo virus?

Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale.

Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.

Qual è la differenza tra i sintomi dell’influenza, di un raffreddore comune e del nuovo Coronavirus?

I sintomi sono simili e consistono in tosse, febbre, raffreddore. Sono tuttavia causati da virus differenti, pertanto, in caso di sospetto di Coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.

Come si diffonde il nuovo Coronavirus?

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.

Fonte: www.salute.gov.it

PSICOSI 

Attenzione a non farsi prendere dalla psicosi! Negli ultimi giorni stiamo assistendo, nostro malgrado a fenomeni alquanto eccessivi e estremi. La chiamano la “psicosi da Coronavirus”, una serie di atteggiamenti volti a scongiurare il terrore di contrarre la malattia. Una specie di ansia generalizzata, a tratti delirante, da qui l’appellativo di psicosi, che porta a mettere in atto una serie di comportamenti del tutto fuori luogo e inutili, se non controproducenti e amplificatori di una situazione delicata. La mia tranquillità in tal senso ormai è risaputa, l’ho ampiamente manifestato nelle mie piattaforme social, Instagram in primis. Perciò ho sentito l’esigenza di scrivere questo articolo, per approfondire a livello psicologico quelle che sono, e che potrebbero essere le ripercussioni collettive ed individuali di tale fenomeno.
Penso che siamo difronte ad una situazione esasperata, sfuggita di mano, fuori controllo, una classica ambientazione holliwoodiana da film.
Questo è il mio pensiero e lo espongo tranquillamente, senza tante maschere.

Ma cosa é oggettivamente una PSICOSI?

Questa parola racchiude al suo interno tutte quelle sintomatologie psichiatriche, sindromi e patologie, nelle quali il senso di realtà è alterato e fortemente compromesso. Le persone psicotiche mancano di consapevolezza, conoscenza di sé, auto-analisi, insomma tutto quello che in psicologia viene identificato con il termine insight.

I disturbi psicotici più comuni sono identificabili nella Schizofrenia, nel disturbo delirante, disturbo schizofreniforme, disturbo schizoaffettivo, disturbo psicotico breve e altre sindromi nelle quali il senso di realtà è completamente alterato. Sono condizioni cliniche gravi, nelle quali è consigliabile affidarsi alla psicofarmacologia in concomitanza con sedute psicoterapiche.
Per tale ragione, non userei tanto alla leggera questo termine associato al Coronavirus.

NEVROSI

Elisa Sergi coronavirusLa Nevrosi invece è un termine che sta ad indicare tutti i disturbi psicopatologici provocati da disagio e da emotività alterata, che risultano dannosi e creano grandi disagi e disfunzioni, su più aree della vita di una persona. La Nevrosi è caratterizzata da una serie di sintomi quali forte sofferenza psicologica, conflitti personali, contestuali o interpersonali. L’ansia è forse la forma nevrotica più riconosciuta e diffusa insieme alla depressione, benché quest’ultima possa anche abbracciare alcune caratteristiche psicotiche a seconda dei casi.

Tutti siamo nevrotici sotto soglia, la differenza non è la qualità dei sintomi provati, (la qualità è la stessa!!)  bensì la quantità di disagio/impedimento che proviamo. Ognuno di noi, come è naturale che sia, manifesta le proprie paure, i propri timori, le proprie ansie, in maniera differente e variabile.
Tutto questo è assolutamente presente nella natura umana, sono normali caratteristiche psicologiche legate alla nostra personalità. Questa naturale inclinazione verso qualche aspetto psicopatologico può sfociare in nevrosi e quindi in patologia, quando il disagio e la difficoltà sperimentate dall’individuo vanno oltre una soglia accettabile. In questo caso c’è bisogno di aiuto.

Ecco secondo me, tornando al Coronavirus, qui siamo più difronte ad una nevrosi, e non ad una psicosi, in quanto il rischio di contrarre la malattia in questo caso c’è davvero, e la presenza del virus è reale. Ma a mio avviso è tutto amplificato ed esasperato.
Sì, stiamo assistendo ad una nevrosi collettiva, una nevrosi di massa, capace di smuovere nelle persone sentimenti di ansia, di forte preoccupazione e di stress, che fa compiere loro determinate azioni, la più banale, quella a cui stiamo assistendo in queste ore, quella di svuotare i supermercati.

IPOCONDRIA E PATOFOBIA

Questa situazione sta provocando nella popolazione una sempre maggiore tensione, con caratteristiche fobiche, ossessive, persino psicosomatiche. Tutto questo ovviamente ha le sue conseguenze collettive e individuali.
Sentimenti, sensazioni, emozioni dannose al nostro benessere, che a lungo andare possono causare forte stress e ripercussioni sulla salute.

Tale dilagante ansia collettiva, sta prendendo diversi aspetti legati a varie nevrosi, tra le quali, quella ossessivo-compulsiva, il disturbo di panico, l’ansia generalizzarata, le fobie e anche i disturbi somatoformi.

Ci sono due aspetti importanti che mi sento di sottolineare che sono la possibile insorgenza o presenza di patofobia e ipocondria. Entrambi sono sotto lo spettro dei disturbi somatoformi.
I disturbi somatoformi, riguardano una percezione alterata dei livelli di normale oscillazione delle preoccupazioni verso il proprio corpo, in grado di causare disagio psicologico fino ad arrivare anche a disadattamento sociale.

  • Ipocondria: convinzione di avere una malattia in base ad una personale interpretazione di sintomi fisici. Continua ricerca di cure mediche. La preoccupazione persiste dopo esami clinici e conseguenti rassicurazione mediche. Per fare diagnosi di ipocondria i sintomi dovrebbero manifestarsi per almeno 6 mesi. Nell’ipocondria non sono presenti sintomi deliranti. In questa psicopatologia c’è un’alta comorbilità, ovvero compresenza, di altri disturbi dello spettro ansioso e depressivo.
  • Patofobia: o nosofobia è l’infondata e persistente condizione di essere affetti da una malattia specifica, in questo caso dal Coronavirus. Anche qui la paura permane anche con rassicurazioni mediche adeguate e analisi specifiche. I sintomi tendono a manifestarsi in forma di attacchi acuti piuttosto che preoccupazioni croniche e costanti, come nel caso dell’Ipocondria. Sono frequenti gli attacchi di panico associati a tale condizione. La paura di quella specifica malattia rimane costante e non varia nel tempo.

In persone predisposte, potrebbe insorgere tali sindromi, anche se per fare diagnosi, in entrambi i casi,  occorrerebbero 6 mesi di durata dei sintomi, perciò ad oggi è impossibile fare una diagnosi certa in tal senso.
L’augurio è ovviamente quello che tutto si risolva quanto prima e che questa nevrosi, scatenata anche da una sovraesposizione mediatica, rientri e si torni alla normalità.

-      Lato infantile 
-      Elisir di giovinezza
-      Controsensi e società 
-      Maschere
-      Giudice interiore
-      Smascheriamoci

Lato infantile

Il nostro lato infantile può salvarci! Si proprio così, ed è anche facile capire il perché!Elisa Sergi

Mi è venuta l’ispirazione per scrivere questa riflessione in seguito ad un episodio accaduto domenica al parco. Ero in compagnia di un’altra mamma, ci siamo messe in coda per far salire le nostre bimbe su una giostra, particolarmente divertente per entrambe. Scese le bambine, abbiamo pensato bene di salirci anche noi. Ecco, appena salite, siamo tornate un po’ bambine, era troppo divertente, ci siamo lasciate andare, liberando, senza troppe maschere, il nostro lato infantile.
Tutto, sotto gli occhi attoniti di diverse persone che forse non approvavano tale giocosità, da parte di due mamme.

Perciò la mia settimana si è aperta con questa riflessione:

Perché ci teniamo così tanto a nascondere (a volte anche a soffocare) il nostro lato infantile?

Elisa Sergi lato infantileNascondiamo il nostro lato infantile perché temiamo che possa metterci in cattiva luce, non solo con gli altri, ma anche con noi stessi. Abbiamo paura di mostrare questa parte di noi, perché crediamo erroneamente che questo faccia vacillare la nostra immagine, costruita con anni e anni di sacrifici.
Madri diligenti, mogli integerrime, serie professioniste, donne e uomini tutti d’un pezzo, non possono cedere a comportamenti infantili, sennò perderebbero parte della loro reputazione.

Partiamo dall’inizio. Perché non è visto di buon occhio il nostro lato infantile? E’ come se la gioia, il divertimento e la spensieratezza fossero solo ed esclusivamente appannaggio dei bambini. Una volta divenuti adulti, con responsabilità, impegni e maturità,  è come se questi aspetti dovessero, per forza tacere o peggio ancora cessare, come se avessero un influsso negativo sulle nostre vite.
Ciò è frutto di un antico retaggio, duro a morire, che la società continua ad avvallare.

Elisa Sergi lato infantileSiamo stati catapultati, nostro malgrado, in un mondo che ci insegna a stare in determinati binari con rigidi schemi comportamentali, reprimendo la nostra emotività. Perché ahimè l’essere adulto, in questa mentalità retrogada condivisa, consiste nell’abbandonare tutte le nostre velleità fanciullesche, per fortificarsi in altre aree, quella professionale e relazionale. Paradossalmente è la cosa più deleteria che si possa fare. Tralasciare, occultare, soffocare e censurare il nostro lato infantile, è controproducente perché mina il nostro stato psicologico.

Elisir di giovinezza

Benefici del nostro lato infatile

Elisir di giovinezzaPerché è giusto valorizzarlo? Perché è in grado di far sviluppare molte cose tra le quali la nostra produttività e soprattutto la nostra creatività.. come diceva Einstein: "La creatività è l'intelligenza che si diverte". Con questo lato infatile è possibile avere una visione del mondo più a colori, ci dona una freschezza e un entusiasmo capace di appassionarci. Mantenere e coltivare questo lato infantile, vuol dire riuscire a cogliere il bello nelle cose, anche le sfumature più semplici.Valorizzare questo aspetto infantile, che ognuno ha, vuol dire sviluppare parte della nostra personalità, quella più spontanea, più fresca, legata alla gioia e alla leggerezza. Non scambiate mai la leggerezza con la superficialità! Sono cose ben diverse.il lato infantile viste le sue caratteristiche aiuta nella nostra sfera relazionale, veicolando una comunicazione meno filtrata, più semplice, senza sovrastrutture, quindi più mirata e efficace nell'instaurare legami ed empatizzare. Una potente risorsa che ci permette di riscoprire le cose sotto la loro angolatura più positiva, con passione ed entusiasmo. Questo è importante nella vita affettiva ma anche nella vita professionale, poiché apre la mente a visioni innovative e con un ampio spettro. Una visione ottimistica, quasi fantastica, dove l'immaginazione non viene soggiogata alle rigide regole adulte, ma può esser capace di dare i suoi frutti. La curiosità è un aspetto importante che è alla base di questo lato infantile. La spinta verso la comprensione delle cose, la curiosità che può essere il volano per creare qualcosa di grande. La creatività è la più grande spinta naturale che abbiamo e che purtroppo non viene abbastanza sostenuta nei bambini. I bambini hanno per natura un pensiero divergente che fa loro dare innumerevoli soluzioni per un problema e questa è una risorsa che da adulti spesso perdimo. Perciò mantenere forte il nostro lato infantile vuol dire essere più ... sia nelle relazioni sia nella vita professionale.Invece di boicottare il nostro prezioso lato infantile, sarebbe utile per la nostra salute psicofisica valorizzarlo e svilupparlo nel modo corretto.
Ancora dei dubbi? Questo prezioso alleato, è in grado di far sviluppare molte cose tra le quali la nostra produttività e soprattutto la nostra creatività. Come diceva Einstein: “La creatività è l’intelligenza che si diverte”. Con il nostro lato infatile è possibile avere una visione del mondo a colori,  esaltandone tutte le sfumature. Esso è in grado di donare freschezza, entusiasmo, passione  verso le cose e le situazioni più semplici, più banali. Mantenere e coltivare questo lato, vuol dire riuscire ancora a cogliere il bello delle cose, anche i dettagli più comuni.

Il mio consiglio è quello di non soffocare, ma accettare e promuovere il bambino che c’è in noi. Questo vuol dire sviluppare parte della nostra personalità, quella più spontanea, più fresca, legata alla gioia e alla leggerezza. Non scambiate mai la leggerezza con la superficialità! Sono cose ben diverse.
Provare per credere! Vi renderete conto come il lato infantile aiuti nella  sfera relazionale, a veicolare una comunicazione meno filtrata, senza sovrastrutture, più mirata ed efficace a instaurare legami. Una potente risorsa che ci permette di riscoprire le cose sotto la loro angolatura più positiva, con passione ed entusiasmo. Questo è importante nella vita affettiva ma anche nella vita professionale, poiché apre la mente a visioni innovative e con un ampio spettro. Una visione ottimistica, quasi fantastica, dove l’immaginazione non viene soggiogata alle rigide regole adulte, ma può esser capace di dare i suoi frutti. La curiosità è un aspetto importante che è alla base di questo lato infantile. La spinta verso la comprensione delle cose, può essere il volano per creare qualcosa di grande. La creatività è il più grande input che abbiamo e che purtroppo non viene abbastanza valorizzato. I bambini hanno per natura un pensiero divergente che fa loro dare innumerevoli soluzioni per un problema e questa è una risorsa che da adulti spesso perdiamo. Mantenere forte il nostro lato infantile può aiutarci in ogni ambito della nostra vita.

Controsensi della società

La voglia dell’eterna giovinezza e le relative maschere

Elisa Sergi lato infantileViviamo in una società ossessionata dall’eterna giovinezza, con un’ansia legata all’invecchiamento che fa la fortuna di chirurghi plastici, centri estetici e palestre. Vogliamo tutti rimanere giovani, belli, in forma, scongiurando rughe e vecchiaia. L’insicurezza e la non accettazione del proprio corpo, omologa donne e uomini a stereotipi di bellezza, (del tutto opinabili), livellandoli con precisi requisiti.  Capite bene, che tutto ciò si scontra con il desiderio di nascondere il nostro lato infantile, come fosse qualcosa di cui vergognarsi. Uno dei più grandi controsensi che possa esistere. Perché tutto questo?

Per la paura di essere giudicati! La società, i nostri genitori, gli amici, il partner, persino noi stessi ci incaselliamo sterilmente in ruoli già preconfezionati e standardizzati. Ruoli fissi che non lasciano spazio, al nostro lato bambino, istintivo, naturale, gioioso e spensierato. Temiamo che la nostra immagine venga terribilmente compromessa. Ed è vero… se viviamo senza il filtro della censura, quello che trasmettiamo a noi stessi e agli altri, è una figura più sfumata, con contorni meno netti e meno identificabili che può scompensarci. E questo spaventa, in primis noi, e poi agli altri… Non identificare, catalogare, etichettare, ci destabilizza, non riuscire ad agguantare una definizione non ci rende sicuri. L’obiettivo quindi è avere una spiegazione per tutto, anche per cose che non possono averla.

Elisa SergiPer quanto mi riguarda è tutta la vita che cerco di definirmi, e ancora non ci sono riuscita. In molti mi hanno etichettata in diversi modi, chi per gli aspetti legati alla mia personalità, chi per il lavoro che faccio, chi per il mio aspetto fisico, io stessa ho cercato invano di farlo… fortunatamente non ci sono riuscita. In molti si identificano in quello che è il loro lavoro, o il proprio ruolo familiare. La nostra essenza è molto più ampia, prende caratteristiche da tanti aspetti della nostra vita, della nostra psiche, dai nostri desideri, dai nostri bisogni. Definirsi è difficile, perciò quando chiedono di farlo non mi piace mai. Un tremendo bisogno di identificazione e di uniformarsi agli altri, che ci fa indossare maschere su maschere. Un tempo le maschere erano psicologiche adesso sono anche fisiche e manifeste. Pensate alla chirurgia estetica, in quante persone si cambiano i connotati per identificare loro stesse, a canoni estetici imposti dalla società e da un concetto di bellezza pressoché standard.
Invece la vera bellezza è la diversità, la differenza, l’unicità, l’intelligenza.

Maschere

Tutti le indossiamo!

Elisa SergiTutti portiamo maschere. E’ un meccanismo che ci salvaguarda da situazioni equivoche che reputiamo pericolose. Perciò per certi aspetti la maschera aiuta a destreggiarsi in diversi aspetti della vita. L’aspetto negativo è quando la maschera prende il sopravvento su di noi, portando a negare i nostri aspetti più naturali e positivi. Una maschera quindi è l’immagine che vogliamo dare al mondo e dietro la quale ci nascondiamo. La maschera quindi nasconde diversi conflitti, uno su tutti, quello del controllo e della libertà che sono ai poli opposti. La maschera ha la funzione di offuscare le frustrazioni, i timori, il dolore, la rabbia, la mancanza di soddisfazione e di gratificazione.

Le maschere sono i nostri meccanismi di difesa, che cercano di controllare le nostre emozioni/pulsioni/desideri, e nello stesso tempo ci imprigionano in schemi rigidi autolimitanti con un medesimo copione, che mettiamo in atto continuamente.

Maschere indossate anche inconsciamente, per l’ansia di non essere accettati, amati, riconosciuti, di rimanere da soli o di essere discriminati. Siamo impressionati dalle nostre ombre, abbiamo paura di lasciarci andare e di manifestare al mondo che a volte le nostre responsabilità sembrano troppo grandi, troppo impegnative e vorremmo abbandonarle. Desideriamo salvarci e vorremmo che qualcuno lo facesse.

Giudice Interiore

Severo controllore

Elisa SergiLe maschere sono create dal nostro Giudice interiore. Questo controllore psichico è frutto di esperienze e di vissuti che ci portiamo dietro sin dall’infanzia. Subendo esperienze negative, e non potendo modificare l’ambiente esterno, cerchiamo di adeguarci, modificando le nostre riposte, modulando e manipolando noi stessi. Tutto ciò, che appartiene alla nostra parte più istintiva e più profonda, viene man mano che cresciamo censurato e giudicato inaccettabile, per questo relegato segretamente dentro di noi. Non possiamo liberare la nostra parte più profonda, quella legata alla nostra vera natura, altrimenti per noi ci sarebbero punizioni, umiliazioni e frustrazioni. Questo giudice da una parte rende la nostra vita socialmente consona alle regole e ad uno stile di vita il più pacato possibile, dall’altro ci impedisce di manifestare in pieno la nostra vera natura, limitandoci fortemente in quelle che sono le nostre azioni e le nostre emozioni. Un senso di malcontento generale, impotenza, costrizione, insoddisfazione, apatia, noia, in certi casi anche depressione. Queste sono alcune emozioni dovute al sopravvento del nostro giudice interno, che si adopera per non far perdere l’equilibrio dello status quo.

Elisa SergiSpesso questo conflitto tra la nostra vera natura e il nostro giudice interno crea ansia. Ansia legata a quello che desideriamo fare o essere e quello che la società e le nostre regole morali ci impediscono. Come risolvere questo contrasto? Domanda da un milione di dollari!! Se ci abbandonassimo alle nostre pulsioni, ai nostri desideri, lasciando le nostre maschere, poi dovremmo fare i conti con le tutte le conseguenze del caso.
Tutto sta nel capire se ne vale davvero la pena.

E se facessimo tacere il nostro giudice interiore?  Come se fosse facile!
Non è semplice togliersi la maschera. C’è la paura di non piacere, la paura dei giudizi e la paura di provare emozioni negative. L’ansia anticipatoria è legata al presunto pericolo nel far tacere il nostro giudice, smascherandoci. La nostra esperienza in tal senso, ci ha insegnato che certi  impulsi, certe azioni legate ai nostri desideri, possono essere fortemente pericolose per la nostra psiche. Punizioni, critiche, giudizi, disapprovazione, umiliazione, vergogna e senso di colpa. Si salvi chi può!

Smascheriamoci 

Facile a dirsi, meno a farsi

Elisa SergiLe maschere spesso includono anche la percezione che abbiamo di noi stessi, del nostro aspetto fisico, del nostro aspetto psichico. Spesso confondiamo quello che realmente siamo con quelle che sono le nostre maschere. Arriviamo perfino a pensare di essere le nostre stesse maschere. Perché vogliamo dare a noi stessi e a gli altri una stabile immagine di noi, quando nella vita ho capito che non c’è niente di stabile, è tutto un moto perpetuo.

Si crea nella nostra mente una situazione di dualità tra bene e male, buono e cattivo, giusto e sbagliato, in cui il nostro giudice sentenzia in maniera netta una data situazione. Quindi la scelta spesso è fortemente condizionata da una serie di emozioni legate all’ansia di sbagliare con tutte le conseguenze del caso.
Questo conflitto, se forte e esasperato,  si può anche manifestare a livello psicofisico, facendoci ammalare. Stupido pensare che mente e corpo siano divisi. Ci ammaliamo a livello psicofisico, ormai chi non capisce questo non ha capito un bel nulla!

Elisa SergiMa quale è la strada giusta da percorrere? Siamo sempre alla ricerca della perfezione, di fare la cosa più giusta e saggia rispetto alla situazione, per farci sentire corretti e apprezzati. Ma a volte dimentichiamo che è il nostro giudice interno a decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Forse provando a risolvere e andare oltre i nostri conflitti passati, quelli che ci intrappolano in dinamiche dualistiche di giusto/sbagliato. Ricercare le nostre vere inclinazioni, assumerci la responsabilità di andare oltre il nostro giudice interno, esprimendo il nostro potenziale in maniera naturale, a seconda delle situazioni e delle emozioni del momento.
Cosa vogliamo davvero? Di cosa abbiamo paura? Cosa perdiamo? Cosa guadagnamo a rimanere fedeli alle dinamiche del nostro giudice?

La consapevolezza di questi meccanismi è già un bel passo in avanti. Riconoscere le nostre emozioni, ciò che davvero proviamo, abbandonare il rigido controllo e decidere liberamente se è il caso di agire o solo di rimanere nella consapevolezza del nostro stato. Capire quello che la situazione ci suscita, senza farsi suggestionare da altre forze che siano esterne o interne.
Capire il lavoro del nostro giudice, osservarne le dinamiche e prenderne le distanze. Capire i sintomi specifici scaturiti da questo conflitto: ansia, stress, senso di oppressione, sensi di colpa, vergogna, confusione.

Elisa SergiAllenarsi ad ascoltare le nostre emozioni e attendere il momento migliore per agire. Non si tratta di boicottare il nostro giudice interno ma di estendere i nostri orizzonti oltre gli schemi delle regole autoimposte.
Confrontarsi con il nostro giudice, instaurando una relazione di scambio, proficua e paritaria, senza gerarchie di ruoli, forse così potremmo destreggiarci per cercare di avere un buon equilibrio.
Accettare il dolore, i fallimenti, le insoddisfazioni e tutte le nostre imperfezioni senza giudicarsi troppo severamente.

Consapevolezza, volontà, forza, determinazione, accettazione e pazienza.
Ottimi spunti per iniziare a calmare le acque dentro di noi.

➡  La natura del sogno
➡  Sogno e neuroscienze
➡  Ricordare il sogno
➡  Interpretare il sogno
➡  Freud e la sua teoria 
➡  Conclusioni

La natura del sogno

Il sogno è qualcosa di totalmente nostro, “materiale mentale” che produciamo ogni notte. Nel precedente articolo ho parlato ampiamente dei benefici che sognare ha sulla nostra psiche, sia a livello conscio sia a livello inconscio. Il sogno agisce come terapia per la nostra mente.

Per sapere tutti i benefici del sogno Leggi qui

Nella fase REM il sogno solleva la nostra mente dallo stress, e dai traumi di varia natura che accumuliamo durante il giorno, mentre tutto il nostro corpo è rilassato.
I contenuti emotivi vengono abilmente rielaborati in un ambiente sicuro e tranquillo. Nel sogno abbiamo la sicurezza di non compiere azioni delle quali potremmo pentirci, possiamo fare tutto quello che il nostro inconscio ci sussurra. Possiamo liberamente dare sfogo a tutte le nostre pulsioni, desideri più proibiti, lontano da raziocinio e moralità.
Esperienze positive o negative, belle o brutte, nel sogno hanno un effetto quasi “catartico”.

Interpretare i sogni è una cosa affascinante, si può entrare in un universo nel quale la ragione, la logica, la razionalità non sussistono, ma lasciano spazio ad emozioni, pulsioni e desideri.

Sogno e neuroscienze

Elisa Sergi blogGrazie ai diversi strumenti nel campo delle neuroscienze, abbiamo potuto studiare quello che succede nel nostro cervello durante il sogno. Tomografia a emissione di positroni e risonanza magnetica, sono tecnologie in gradi di visualizzare il funzionamento del cervello umano. I ricercatori hanno studiato come il cervello in una prima fase, riordini le informazioni apprese durante il giorno e in una  seconda fase come le elabori per collegarle a contenuti già esistenti in memoria.

Il nostro cervello nel sonno, è in grado di ordinare il complesso meccanismo della memoria, immagazzinando le nuove informazioni apprese durante il giorno. Nella fase del sonno profondo si sviluppano nuove sinapsi, che elaborano i contenuti archiviati. Gli studiosi ipotizzano che con questo meccanismo si formi la memoria a lungo termine. Come si capisce bene, la qualità del sonno in questo caso è fondamentale alle nostre funzionalità cognitive.

Neurologicamente parlando, i sogni sono il riassunto dell’attività cerebrale, che è in continua elaborazione e che non si ferma mai. Psicologicamente parlando i sogni rappresentano la proiezione più intima e profonda dei contenuti quotidiani che affrontiamo in maniera logica e razionale. Il sogno in questo caso aiuta una maggior consapevolezza dei nostri stati emotivi e conseguentemente della nostra situazione psichica.

Ricordare il sogno

Elisa Sergi blogMolte persone pensano di non sognare, questa è una falsa credenza, infatti sognamo eccome e lo facciamo più volte in una stessa notte. Le persone che raccontano di non sognare, vuol dire che non si ricordano i sogni. in effetti non è così banale la faccenda. Spesso abbiamo dei barlumi di ricordi, altre volte appena svegli il sogno lo ricordiamo bene, poi come per magia svaniscono i particolari fino a quasi non ricordarlo più. Persino quando il sogno è chiaro e lo stiamo raccontando ci sembra che qualcosa ci sfugga e sicuramente qualche particolare ce lo siamo persi davvero. Inoltre diamo per scontato che sia semplice tradurre a parole, emozioni e sensazioni provate nei sogni, ma ciò non lo è affatto! Alcune volte sappiamo di aver sognato ma proprio non riusciamo a ricordare il contenuto del sogno.

E’ più semplice ricordarsi il sogno la mattina al risveglio, anche se alcuni sogni rimangono particolarmente in memoria perché ci coinvolgono emotivamente. Atre volte invece può capitare che alcune cose o situazioni durante il giorno siano in grado di farci ricordare il contenuto del sogno, altrimenti dimenticato.

Per ricordare i sogni sarebbe utile andare a letto con la volontà di voler ricordare il sogno al mattino seguente. Il momento del risveglio è molto importante in quanto, in quel momento il ricordo, può tornare alla memoria più facilmente. Perciò sarebbe opportuno avere un risveglio il più possibile calmo, tranquillo, una volta aperti gli occhi, rimanere fermi e concentrarsi sul ricordo, focalizzando cosa abbiamo sognato. Non è un processo immediato, ci vuole un po’ di tempo e un piccolo sforzo di memoria, però ne vale davvero la pena.

Una volta ricordato il sogno, trascriverlo subito su un diario, cercando di scrivere ogni dettaglio anche quello più insignificante.Elisa Sergi blog

Interpretare il sogno 

  1.  Scrivere il proprio sogno possibilmente su un diario, meglio se lo teniamo sul comodino o vicino al letto.
  2.  Appuntare tutte le sensazioni e i dettagli del sogno;
  3.  Evidenziare i contenuti a noi rilevanti che predominano nel sogno;
  4.  Rileggere lo scritto e trascrivere le emozioni provate in sogno;
  5. A questo punto possiamo provare ad estrapolare una nostra interpretazione, provando ad usare le “libere associazioni” (vedi sotto).
    Rileggendo le cose evidenziate, iniziare a verbalizzare le prime cose che ci vengono spontanee, pensieri, ricordi, emozioni, tutto quello che ci salta in mente.
  6. Concedersi del tempo per riflettere  sui diversi  significati attribuibili al sogno, spesso sono molteplici, come molteplici sono gli aspetti di noi stessi.
  7. Per approfondire questa tematica, oltre a seguirmi sul mio profilo Instagram, nel quale esamino alcuni significati di sogni più ricorrenti, rivolgersi ad uno specialista, psicologo, psicoterapeuta, psicanalista per sedute dettagliate di interpretazione del vostro materiale onirico.
Libera associazione 
Tecnica Freudiana che consiste nel verbalizzare e riferire ogni pensiero, parola, emozione, 
sensazione, desiderio o impulso che venga in mente durante la seduta, 
facendo esprimere il paziente liberamente, senza la minima censura, senza il minimo 
controllo. Questo al fine di cercare di portare alla mente qualche dato dell'inconscio.

Freud e la sua teoria 

Elisa Sergi blogFreud ha avuto il grande merito di far conoscere l’importanza del sogno e della sua interpretazione. Già nella Grecia antica, si dava grande risalto al sogno, ma secondo Freud non vi era un teoria completa ed esaustiva che spiegasse “la teoria del sogno”, così ne ha creata una lui.

Durante il sogno l’inconscio libera le sue rappresentazioni, frutto di pulsioni e desideri repressi spesso non consapevoli. Sono il più delle volte contenuti inaccettabile per la nostra sfera razionale. Per Freud nel sogno vi è una specie di sdoganamento di forze primitive e potenti che sono inibite dalla nostra logica, razionalità e soprattutto dalla nostra morale.

Per Freud ci sono due tipi di contenuti. Un contenuto manifestociò che ricordiamo e al quale possiamo dare un’interpretazione. E un contenuto latente, che racchiude al suo interno elementi celati e mascherati.

Attraverso l’interpretazione analitica degli elementi dell sogno, secondo Freud è possibile giungere a ricostruire quei contenuti inconsci che, in nessun altro modo , potrebbero essere riconosciuti.

Le leggi che regolano i sogni

Secondo Freud ci sono 5 leggi che regolano la formazione del contenuto manifesto di un sogno. Queste leggi sono usate anche per capire e decifrare il contenuto latente del sogno.Elisa Sergi blog

  1. Condensazione: idea, immagine del sogno fusa insieme con vari pensieri.
  2. Spostamento: processo per cui la carica emotiva è separata dal suo oggetto reale ed è riferita ad un oggetto differente.
  3. Drammatizzazione: in cui i pensieri e le emozioni alla base dei sogni si presentano in successione densa e movimentata, molto più amplificata.
  4. Simbolizzazione: consiste nell’utilizzo da parte dell’inconscio di simboli sostitutivi delle cose.
  5. Rappresentazione per l’opposto: si verifica nel momento in cui ci si risveglia, cioè quando la censura, rientrata in azione con tutte le sue forze, ostacola il ricordo della trama del sogno.

Conclusioni

Ricordare i sogni è l’unico modo per poterli interpretare, non è però così semplice ricordarsi quello che sognamo durante la notte. E’ una questione di allenamento, volontà e predisposizione.
A volte durante un sogno siamo consapevoli che stiamo sognando e abbiamo quasi una percezione di noi stessi ultraterrena, ovvero ci vediamo durante il sonno, in altri casi il sogno appare assolutamente come reale.

Elisa Sergi blogMi viene in mente lo spot di un noto analgesico per l’influenza che dice: “sembra incredibile ma i sintomi dell’influenza femminile e maschile sono gli stessi”. Ecco a parte lo stereotipo sessista a cui ormai siamo tristemente abituati e che tralascio di commentare, per quanto riguarda il materiale onirico,  non è così. Infatti c’è una grande differenza tra i due sessi. E’ stato possibile osservare questo dato grazie a strumenti specifici usati nell’analisi dell’attività cerebrale. Nel sogno durante la notte, si attivano nei due sessi, connessioni diverse. Noi donne tendiamo a fare sogni più intimi, incentrati più sul nostro profondo, sognamo situazioni personali, emozioni intense, mentre nell’uomo è più frequente che il contenuto sia riferito a situazioni esterne, leggermente più distaccate, quasi osservatori non coinvolti.
Nei bambini i sogni sono spesso una rielaborazione di quello che è successo durante il giorno, per questo è opportuno non stimolarli troppo la sera prima di andare a letto.

Insomma i sogni sono il frutto dei nostri vissuti, delle nostre esperienze che vanno a intrecciarsi con stati emotivi, desideri, pulsioni, paure e quant’altro. Il sogno è un mezzo meraviglioso in grado di aiutarci attivamente sia perché ci libera sia perché ci rende consapevoli della nostra situazione psichica.

➡  Il Sogno, vero toccasana per la nostra salute psichica
➡  Cos'è il Sogno e come è fatto
➡  L' Inconscio
➡  Sognamo tutte le notti?
➡  Benefici del Sogno

Il Sogno, vero toccasana per la nostra salute psichica.

Elisa Sergi cervello
Il cervello lavora durante i sogni

Sognare è un’attività naturale, che ognuno di noi sperimenta durante la notte. Già nei tempi antichi, autori come Aristotele, Platone fino per arrivare al moderno Freud con la sua interpretazione, hanno riconosconosciuto l’importanza di questo “presidio” naturale per la nostra salute mentale. Perché lo chiamo presidio? Perché anche il sogno può rappresentare una difesa, una sorta di protezione e tutela, riferita in questo senso alla nostra salute mentale. Dai numerosi studi nel settore, è emerso che ricordarsi il contenuto del sogno, sia in grado di riequilibrare la nostra sfera emotiva. E’ come se il sogno, linguaggio del nostro inconscio, agisse come terapia per la nostra mente.
Gli psicologi e  gli psicoterapeuti riconoscendo il grande valore del sogno, cercano di interpretarlo con l’aiuto del paziente, al fine di capire la stretta correlazione che sussiste tra personalità e psicopatologia. Interpretare i sogni è una cosa affascinante, si può entrare in un percorso nel quale la regione, la logica, la razionalità non sussistono, ma lasciano spazio ad emozioni, pulsioni e desideri.

Sonno: come dormire bene! LEGGI QUI

Cos’è il Sogno e come è fatto

Elisa Sergi sognoIl sogno é un fenomeno naturale che accompagna ogni individuo per tutta la vita. La natura dei sogni è nel nostro inconscio, nella parte più nascosta e inaccessibile del nostro Io.
Da sempre tutto ciò che ruota attorno ai sogni è in grado di stimolare curiosità,  poiché sappiamo che al loro interno vi è un mondo misterioso, il nostro mondo, quello più celato, più nascosto e primitivo. Un intero universo incontaminato, che non risponde a nessuna logica razionale. La cosa che più incuriosisce è che nonostante i sogni facciano parte di noi, non riusciamo a controllarli, dominarli e a studiarli in pieno perché appartengono al sottobosco misterioso e inaccessibile che é l’inconscio. Eppure è materiale nostro, qualcosa che creiamo noi, qualcosa dentro la nostra testa, dentro la nostra mente…
A questo proposito mi è rimasta in testa una frase dell’ultimo libro della saga di “Harry Potter” di J.K. Rowling che spiega bene questo concetto:
“Professore, è vero tutto questo? O sta accadendo solo dentro la mia testa?
Certo che sta accadendo dentro la tua testa, Harry! Dovrebbe voler dire che non è vero?”.

I sogni, come dice il Professor Silente, sono nella nostra testa, perciò reali, sono rappresentazioni e immagini in grado di poterci dare una giusta chiave di lettura della nostra realtà psichica. Per questo secondo me, sarebbe importante cercare di prenderci più dimestichezza possibile e quindi ricordarli, conoscerli e approfondirli. Il sogno infatti ha un grande valore istruttivo, può guidarci a conoscere meglio le intricate dinamiche della nostra personalità. Immagini apparentemente bizzarre e confuse, possono essere interpretate dai professionisti psicologi e psicoterapeuti, come interessanti soluzioni per “sciogliere i nodi” del presente. Il fine è quello di entrare in contatto con le nostre emozioni più profonde, sulle quali non riusciamo ad avere controllo, ciò per capire, o almeno provarci, cosa avviene nella nostra scatola nera, il nostro inconscio.

L’ Inconscio

Il sogno è legato indissolubilmente con l’inconscio. L’inconscio è la parte più profonda del nostro Io. Secondo Freud la psiche è strutturata in: Io – Es – Super-io.

Elisa Sergi sogno

L’ Es rappresenta l’istinto, la parte primitiva legata alle pulsioni, legata all’inconscio. Il Super-io sarebbe la parte opposta e speculare dell’Es, ovvero la parte razionale legata agli insegnamenti morali, che sorge gradualmente nell’individuo e che contrasterebbe la natura primitiva dell’Es.
L’ Io invece è la struttura della personalità, che si pone in mezzo a questa diatriba, una specie di mediatore tra l’Es e Super-io, ovvero tra pulsioni e moralità. Il mondo dell’inconscio perciò sarebbe molto più vasto, più ricco, più incontaminato rispetto alla nostro “mondo conscio”. La vastità dei processi nascosti, che noi non conosciamo, relegati nel nostro inconscio possono essere smisurati nella quantità e soprattutto nella qualità. Tutto questo contenuto insito nell’inconscio può affiorare prevalentemente nei sogni, ma può anche manifestarsi in lapsus e atti mancati.
Il pensiero Freudiano è che il sogno sia una manifestazione psichica, onirica, mirata alla realizzazione di un desiderio primitivo, pulsionale, non realizzato nella realtà e che attinge i propri contenuti celati dall’inconscio.

«L'inconscio è un particolare regno della psiche con impulsi di desiderio propri, 
con una propria forma espressiva e con propri caratteristici meccanismi psichici 
che non vigono altrove».  Sigmund Freud

Sognamo tutte le notti?

Elisa Sergi sognoLa risposta è Si! Ogni notte, noi produciamo “materiale onirico” articolato, unico e irripetibile. Non solo, sappiate che non esiste un solo sogno per notte, ma ci sono diversi sogni in una stessa notte. Alcuni studi hanno dimostrato che si sogna 12 volte per notte, anche se purtroppo non tutti li ricordiamo. “Sogniamo ogni 90 minuti durante la notte, ed ogni ciclo di sogni è più lungo dei precedenti – spiega Loewenberg – il primo sogno dura circa cinque minuti e l’ultimo, prima del risveglio, può durare da 45 minuti ad un’ora“. Pensate, é stato calcolato che durante la nostra vita, si facciano circa 100.000 sogni, chi più chi meno.
Sognamo indistintamente in ogni fase del nostro ciclo di sonno, ma tendiamo a ricordare maggiormente i sogni che facciamo la mattina, quando siamo prossimi a svegliarci. Chi riferisce di non sognare è perché semplicemente non si ricorda il contenuto del sogno o non ci presta abbastanza attenzione. La memoria del resto va allenata.

Benefici del Sogno

  • Diminuisce stress e ansia
  • Aumenta la creatività
  • La memoria viene rafforzata
  • Aumenta la concentrazione 
  • Aumenta la capacità di Problem Solving

Il sogno è una vera e propria terapia notturna, in grado di alleviarci lo stress accumulato durante tutta la giornata e oltre. Ci sono molti sudi in materia che dimostrano che il tempo trascorso sognando sia assolutamente benefico per il nostro stato psicologico e per la salute della nostra mente durante tutto il giorno. Nella fase REM infatti la nostra attività onirica sembrerebbe che sollevi dallo stress, dai dolori traumatici che accumuliamo durante la nostra vita, distendendo naturalmente il nostro copro.
I contenuti emotivi vengono abilmente rielaborati in un ambiente sicuro e tranquillo.

In questo panorama dunque il sogno è un’ottima terapia benefica, defaticante e riequilibrante dopo un’intera e caotica giornata. Il sogno può essere visto come una sorta di “recupero dati” per il nostro cervello, un valido aiuto per interpretare i diversi stimoli, emotivi e logici che ci vengono forniti durante il giorno.

Il benessere passa anche dal sonno: LEGGI QUI

Dovremmo prestare più attenzione ai nostri sogni.

 💤 SOGNI D’ORO 💤

Dormire bene per vivere meglio

La salute passa anche e soprattutto dal sonno, ormai è di dominio pubblico.
Dormiamo 1/3 della nostra vita, per questo è di fondamentale importanza curare la cosiddetta igiene del sonno. Come sempre la teoria è chiara a tutti, ma poi è nella pratica che saltano fuori le magagne.

Ogni epoca è contraddistinta da varie caratteristiche, positive e negative, quella attuale ha una quantità di stress non indifferente, nonostante la qualità di vita sia migliorata grazie alla tecnologia impiegata in tanti settori. Abitudini scorrette come cattiva alimentazione, stile di vita sedentario, consumo di sostanze come fumo, alcol e un forte inquinamento ambientale, fa sì che il riposo possa venir compromesso.

Le 10 REGOLE del viver bene! LEGGI QUI

Il sonno è una funzione indispensabile per il nostro organismo. Pensiamo ai neonati e a quanto dormono, il sonno concilia la crescita e la rigenerazione dei nostri tessuti. Possiamo pensare al sonno come un’efficiente officina che riabilita le funzionalità del nostro organismo. Durante il riposo infatti le nostre cellule, gravate del lavoro odierno, si rigenerano, la muscolatura si decontrae, e la nostra colonna vertebrale si distende, riacquistando la sua elasticità.

La qualità del sonno

Tutti dormiamo, chi più chi meno, non è una questione di quantità, bensì di qualità.
Come dormo? Te lo sei mai chiesto? Non è una domanda in cui si può rispondere facilmente. Il sonno infatti dipende da molti fattori, sia interni, sia esterni. Riposare è un bisogno fisiologico, ma spesso sottovalutiamo la natura del nostro dormire. La qualità del sonno passa anche attraverso il nostro stato psicologico. E’ risaputo che NON tutti abbiamo bisogno delle stesse ore di sonno, poiché queste sono variabili con le caratteristiche della nostra personalità. Ad esempio le persone energiche, attive, super sportive, tendono a dormire meno rispetto a coloro che sono “più tranquilli” e anche più sedentari con uno stile di vita come lo chiamo io, di “low profile“.

Elisa Sergi sonnoI fattori psicologici come gli stati emotivi e lo stress accumulato nella giornata, sono molto rilevanti al fine di valutare la qualità del sonno.

Imparare a riconoscere la propria personale inclinazione al sonno è fondamentale, poiché consentirà di godere maggiormente di un riposo qualitativamente migliore. L’indicatore più importante è capire come ci svegliamo la mattina, se siamo riposati o stanchi, in forma o un po’ letargici.

Le fasi del sonno

Grazie alla tecnologia e ai numerosi studi sull’argomento, siamo venuti a conoscenza del complesso ritmo del sonno. La ricerca ha fatto sì che si potessero monitorare le onde cerebrali, con l’elettroencefalogramma, che registra l’attività elettrica del cervello, ha fatto sì che si potessero registrare i movimenti oculari con l’elettrooculografia e infine che si potessero rilevare i movimenti dei muscoli con l’elettromiografia. Ci sono 2 fasi ben distinte:

FASE NON-REM Sonno lento, sincronizzato sonno ortodosso
FASE REM Sonno rapido, desincronizzato sonno paradosso

 

Fase NON-REM

Durante questa fase, si ha una produzione elevata di ormone della crescita, vitale e indispensabile per  il nostro benessere.

  1. ADDORMENTAMENTO: stato crepuscolare, tra sonno leggero e veglia.
  2. SONNO LEGGERO: i muscoli si rilassano e subentrano i sogni.
  3. SONNO PROFONDO: sempre più intenso.
  4. SONNO PROFONDO EFFETTIVO: nel quale avviene la rigenerazione del nostro organismo.

Fase REM

REM è un acronimo che sta per: rapid eye movements = movimenti oculari veloci. E’ una fase che può coprire tra le 4/5 volte durante la notte.  In questa fase, che dura circa 15/20 minuti,  sono soliti comparire i sogni. Tutti sognamo, con la sola differenza che taluni lo ricordano e altri no. Sarebbe bello, ricordarsi ogni mattina quello che è stato il nostro contenuto onirico, così da dargli un significato e la una particolare interpretazione.
Durante la fase REM aumenta il flusso sanguigno al nostro cervello, infatti se questa fase è compromessa,  è facile che la persona sia affetta da stress e nervosismo durante il girono.

Disturbi del sonno: quali sono?

  • InsonniaElisa Sergi
  • Russamento e apnee
  • Sindrome delle gambe senza riposo
  • Bruxismo
  • Epilessia notturna
  • Sonnambulismo
  • Narcolessia

Come dormire meglio?

Sicuramente per riposare nella maniera più ottimale è bene non andare a letto stressati o con uno stato emotivo negativo, ma oltre a questi fattori interni, ci sono delle accortezze da tenere in considerazione, ad esempio, una su tutte, il luogo dove dormiamo.

Il clima della stanza può influire, specie se è troppo secco o umido, ma la cosa più rilevante è il materasso e il cuscino con il quale dormiamo.

La posizione che manteniamo durante la notte è importante, le inclinazioni e le nostre preferenze possono determinare diverse abitudini scorrette che conseguentemente portano in casi estremi anche a patologie.

L’importanza del Materasso per un sonno ottimale

Un buon materasso supporta la nostra schiena rispettandola e favorendo la corretta posizione della colonna vertebrale, adattandosi alla sua naturale curvatura e sostenendola in maniera differenziata tra le varie parti del corpo.
Esso deve adattarsi alla conformazione corporea in maniera ottimale, consentendo quindi un riposo rilassante e senza risvegli. L’interazione con una buona rete e di un cuscino, completano il “sistema letto” attraverso il quale si ottimizza l’ergonomia ed una più corretta impostazione posturale. Un prodotto ergonomico regalerà un sonno rilassante e continuo, e consentirà di svegliarsi più attivi e pieni di energia.

Quanto dura un materasso?

La durata di un materasso di buona qualità è di 8–10 anni. Trascorsoquesto periodo il materasso va cambiato sia per ragioni di usura, d’invecchiamento, sia per motivi igienici.
Il nostro corpo ha una straordinaria capacità di adattamento, ma nel lungo periodo ci invia dei segnali chiari per indicarci se stiamo dormendo su un supporto inadeguato:Elisa Sergi

  • svegliarsi ripetutamente durante la notte con arti intorpiditi ed appesantiti;
  • alzarsi indolenziti o con dolori alla schiena;
  • svegliarsi stanchi anziché riposati.

Oltre alle ragioni di carattere strutturale cambiare materasso è importante ai fini igienico-sanitari. Ogni notte espelliamo sudore e microparticelle  che possono filtrare e depositarsi nel nostro materasso. Inoltre si possono misurare fino a duecento grammi di polveri, particelle organiche ed inorganiche che penetrano nel nostro materasso.
Spore, batteri, virus ed acari, sono ospiti sgraditi e nemici fidati di chi soffre di allergia. Anche se nei prodotti migliori l’imbottitura in fibre anallergiche combatte la proliferazione di questi microrganismi, dopo 6-7 anni diminuisce anche questo suo potere difensivo. 

Materassi per bambini

Elisa SergiÈ importante che i materassi per i lettini siano in schiuma o fibra anallergica, tali da permettere la giusta traspirazione corporea e consentire al bambino di respirare liberamente anche nel caso dovesse trovarsi a dormire con il viso rivolto verso il basso. Le cuciture devono essere laterali e non taglienti. Anche i tessuti di rivestimento devono essere sintetici o artificiali, e preferibilmente anallergici.

Manutenzione

Il materasso dovrebbe essere lasciato scoperto spesso per qualche minuto, ad areare la sua intera superficie. Ad ogni cambio di stagione è corretto ruotarlo in senso testa-piedi e sottosopra per un migliore assestamento delle parti interne.
Se il rivestimento non fosse sfoderabile, è consigliabile pulirlo utilizzando una spugnetta umida con poco detersivo neutro,  asciugandolo se possibile con un aspirapolvere a bassa velocità.
Meglio non utilizzare elettrodomestici che sprigionano vapore, asciugacapelli o ferri da stiro, andrebbero a deteriorare il prodotto.

Memory Foam

E’ il più moderno tra i materiali impiegati nella preparazione di un materasso. Dotato di una struttura visco-elastica composta da più di un miliardo di cellule aperte elastiche e traspiranti, è in grado di reagire rapidamente al calore e alla pressione del nostro corpo con risultati di comfort mai raggiunti prima. Il risultato è una perfetta culla di sostegno per la spina dorsale durante il riposo.

Cuscino

Elisa SergiCome scegliere il giusto cuscino?
È importante che il guanciale garantisca l’allineamento tra la testa e la colonna vertebrale, e che rilassi la zona cervicale.
I guanciali più alti e sostenuti sono indicati per chi dorme sul fianco, quelli più morbidi per chi dorme sulla schiena, mentre quelli molto bassi per chi dorme sulla pancia.
Il cambio del cuscino va effettuato ogni qualvolta i requisiti di comfort ed igiene non sono più garantiti. Mediamente dopo 3-5 anni di utilizzo continuo ( a seconda della sudorazione della testa) è preferibile pensare ad un nuovo acquisto.

Dispositivo medico

È un materasso che si utilizza per la prevenzione e/o terapia di lesioni del corpo, a seguito di patologie che costringono i pazienti ad una permanenza maggiore a letto. Sono prodotti indicati quindi per migliorare lo stato di salute di ossa ed articolazioni, che migliorano la microcircolazione sanguigna e che minimizzano la comparsa di piaghe da decubito. Possono essere detraibili fiscalmente, in misura del 19%, come un qualsiasi medicinale, in presenza di una prescrizione medica dettagliata.

Elisa Sergi
La mia scelta

Per legge la Garanzia dura 2 anni, e le aziende produttrici possono aggiungere ulteriori anni alla stessa. Ovviamente garanzia non significa durata, ciò dipende da molti altri fattori.

Chiardiluna: specialisti del sano riposo

Per il benessere del mio riposo mi sono affidata a Chiardiluna, azienda toscana  leader nel settore materassi. Ho scelto un prodotto totalmente Made in Italy, anzi made in Tuscany, che vende in tutta Italia. L’azienda di materassi, reti e accessori letto, investe costantemente nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative, in grado di coniugare qualità e sicurezza con un occhio di riguardo verso la convenienza.

Io, per il mio riposo, ho scelto il materasso LUX con l’aggiunta di un morbidissimo topper capitonné, in grado di accogliere dolcemente il corpo.
Tessuto in raso di viscosa 100%, altissima densità di fili per un effetto seta, morbido, vellutato e traspirante. Imbottitura in morbidissima ovatta naturale in cachemire e seta su fibra anallergica,  delicata e accogliente. Per quanto riguarda il cuscino, dormendo laterale, ho optato per un cuscino medio/alto.

E Voi che preferenze avete?

Elisa Sergi

Per informazioni sul prodotto, visitate il sito www.chiardiluna.com

“Autodefinisciti con 5 parole”

Wow, bella domanda, non basterebbe una giornata intera per rispondere!
Ecco quello che ho pensato immediatamente dopo che il conduttore mi ha posto questa domanda in diretta tv, l’altro giorno.

Di getto, non pensandoci più di tanto ho risposto: “Naif, estrosa, colorata, audace e insofferente”

La nostra autopercezione è importante perché veicolerà il nostro atteggiamento nei confronti del mondo esterno e di quello interno, dei nostri valori, atteggiamenti e pensieri. Avere una buona percezione di se stessi, è di vitale importanza per la nostra qualità di vita, poiché che ci piaccia o no, dovremmo conviverci per tutta la vita.

COSA E’ L’AUTOPERCEZIONE?

Elisa SergiLa percezione della nostra persona è un costrutto assai complesso, del quale non siamo neanche totalmente consapevoli. Spesso ci imponiamo delle convinzioni, che poi risultano fasulle. A volte abbiamo una percezione erronea di quella che invece è la nostra vera natura, spesso sono anche i desideri degli altri e le etichette che ci affibbiano ci depistano. Se però è vero che potremmo essere sviati dall’immagine che vorremmo avere di noi, dall’idea o meno di perfezione, o da quello che terzi ci vogliono far credere, in realtà le nostre azioni sono più tangibili e veritiere, e rispecchiano maggiormente la nostra vera essenza.

Infatti l’autopercezione è il risultato di quello che vorremmo essere e quello che in realtà siamo. E’ un costrutto in continua evoluzione, frutto di anni e anni di esperienze e di vita vissuta e soprattutto sempre in costante cambiamento.

La cosa che non mi piace e che mi spaventa un po’, è che nella percezione che abbiamo di noi stessi, c’è anche qualcosa di esterno, valutazioni, giudizi, sentimenti altrui, che il più delle volte ci influenzano, senza che davvero ci rappresentino. Infatti capita che l’immagine che gli altri hanno di noi, non sia corretta, né oggettiva, né spassionata,  ma completamente distorta da mille cose come pregiudizi, gelosie, sofferenze, bisogni, che rispecchiano inconsapevolmente nella percezione degli altri.

COME POSSIAMO INTERVENIRE?

Le cose passate, non si possono cambiare, ci devono servire da guida, per capire dove abbiamo fatto bene e dove invece ci sia bisogno di migliorare. Infatti se sul passato non possiamo agire, possiamo farlo per il nostro presente per cercare di migliorare il nostro futuro. Come fare? Sappiate che non è un percorso semplice, occorre molta pazienza e tanta conoscenza di sé. La prima cosa da fare è cercare di capire e approfondire quali siano le nostre convinzioni legate a noi stesse. In poche parole: CONSAPEVOLEZZA. Quello che in psicologia si chiama insight.
Quali sono le nostre idee, le nostre convinzioni sulla nostra persona? Sembra semplice vero? Beh provateci… io ancora qualche dubbio ce l’ho!!
Una volta approfondito questo step, provate a capire se intorno alla nostra persona ci sono sensazioni positive ma soprattutto negative in grado di condizionare la nostra percezione. Sicuramente qualcosa troverete. Tutti e dico tutti, abbiamo vari spauracchi che ci impediscono di vedere le cose nella loro chiarezza più totale. Affrontarli e riconoscerli è già un gran passo.

LE 5 AREE PER L’AUTOPERCEZIONE

  • FAMILIARE
  • SOCIALE
  • PROFESSIONALE/scolastico
  • ESTETICA/corporea
  • INTELLETTIVO/culturale

Ogni aspetto della nostra autopercezione è inserito in una di queste 5 aree. Il nostro temperamento è importante e può influenzare la visione che abbiamo di noi stessi, in queste diverse aree.
Se siamo persone positive, tenderemo ad avere visioni altrettanto positive, se al contrario tendiamo ad essere pessimisti o negativi, vedremo tutto offuscato da tale atteggiamento. In questo caso, sarebbe il caso di intervenire in qualche modo al fine di correggere tale visione. L’importante è sempre e comunque in primis, la qualità di vita, e se l’autopercezione di noi stessi non è buona, è sintomo che qualcosa non va.
L’obiettivo finale dovrebbe essere sempre quello di migliorare la nostra vita, perciò possiamo iniziare dal migliorare la visione che abbiamo di noi stessi.

LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA

L’idea che ci siamo fatti di noi stessi, è molto importante perché condiziona tutto il nostro comportamento. In psicologia, questa specie di formula magica (e vi assicuro che lo è!) è chiamata:  Profezia che si autoavvera. Quando una persona affronta le cose in maniera propositiva, abbracciando una filosofia di vita il più serena possibile, è molto proababile che il suo percorso sia pieno di positività.  Viceversa è anche vero il contrario, ovvero, quando si affrontano le cose in maniera pessimistica, spesso non si scappa da tale circolo vizioso negativo. La paura del fallimento, con una rimuginazione continua, non porterà ad altro che al fallimento stesso. In pratica i nostri atteggiamenti confermano l’idea che abbiamo di noi stessi e delle cose che ci approcciamo a fare. Il mio temperamento solare e positivo è dovuto all’autopercezione che ho di me stessa e a una sorta di scaramantica profezia che si autoadempie, capace di far avverare tutte (o quasi) le cose che desidero fortemente. 

COME FARE?

Elisa SergiOvviamente tutti noi abbiamo lati oscuri, insicurezze e aspetti negativi. La chiave di volta a mio avviso è cercare di non badarci troppo, provando a non soffermarsi su questi aspetti che sono nocivi e basta. Li abbiamo sì, li riconosciamo e li accettiamo, ma la cosa migliore sarebbe non attribuirgli troppa importanza. Anche perché ci saranno sempre persone che ingigantiranno i nostri lati negativi, per mille ragioni, però lasciamo che questo rimanga un loro problema e non nostro.

Un’altra strategia secondo me è quella di non farsi scoraggiare dai nostri momenti di down, ovvero tutte quelle situazioni in cui ci sentiamo giù per vari motivi, e tendiamo spesso a interpretare tutto negativamente adagiandosi in un alone di pessimismo. Il bello e il cattivo tempo, non dura tutto il tempo, come diceva un saggio di cui non ricordo il nome.

Focalizzarsi solo su aspetti negativi, spesso ci fa trascurare altri aspetti assai più importanti e positivi di noi stessi. Inoltre fossilizzarsi su eventi non positivi, mettendoli al centro dell’attenzione, ci pone a ingigantire situazioni passeggere che spesso si risolvono prima del previsto.

INFINE RICORDIAMOCI

Elisa SergiNon esiste per fortuna solo il bianco e il nero, ma ci sono tantissime sfumature di colori, dai più accesi ai più tenui…è solo una questione di punti di vista.

La visione che noi abbiamo del mondo, costruisce la nostra realtà, influenzando tutto ciò che ci circonda, specie emozioni, rapporti, azioni e perciò anche gli altri. L’indole non si cambia è vero, c’è chi nasce ottimista e chi pessimista di natura, quello che si può fare è cercare di vivere al meglio, curando il più possibile la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni. Questo passa anche dalla percezione che abbiamo di noi stessi. Perciò lavorare su questo aspetto a mio avviso è fondamentale.  Curare autostima e autoefficacia è la chiave dei nostri successi nelle diverse aree della nostra vita.

E voi avete qualche startegia che mettete in pratica per migliorare la vostra qualità di vita?

E’ tornato come sempre a gennaio, l’appuntamento fiorentino più glamour dell’anno, Pitti Immagine Uomo, giunto alla sua 97° edizione. Dal 7 al 10 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze.
Questa kermesse regala alla mia città, una settimana dedicata alle tendenze, al business e al colore legato al mondo del fashion e del beauty.

IL MIO VIDEO

Cos’è per me Pitti Uomo?

Appuntamento immancabile per tutti i fashion addicted e per tutti i mondani che vogliono sfoggiare se stessi e le loro creazioni. Adoro questa manifestazione che da sempre mi regala, divertimento, spunti e adesso tanti contenuti per i miei canali web. Quando ero più piccola, il Pitti rappresentava una ghiotta occasione lavorativa, nella quale potevo mettermi in tasca qualche soldino, grazie al lavoro di modella. I giorni della fiera erano contraddistinti anche da serate divertenti con le amiche in giro per le feste. Quanti ricordi divertenti!!! Erano gli anni dell’università, in cui puntualmente i giorni del Pitti, coincidevano sempre, o quasi, con le sessioni estive e invernali degli esami finali. La cosiddetta “Legge di Murphy”.  In quelle caotiche settimane, non volendo rinunciare a niente, spesso facevo salti mortali, cercando di far coincidere tutto, il più delle volte, riuscendoci fortunatamente.

Pitti Immagine Uomo 97°

Elisa Sergi pitti blogQuest’anno se devo essere sincera, ho notato un clima più sommesso, leggermente ridimensionato, rispetto agli anni scorsi, quasi ci sia una voglia di “normalità”, (parola che non sopporto) o “sobrietà”, insomma un mood lievemente sottotono per gli standard del Pitti. Forse un ritorno ad un concetto di eleganza senza troppe forzature, né stranezze, né eccentricità estreme. Anche tra i più assidui frequentatori della manifestazione, ho riscontrato più sobrietà, anche se la caccia al fotografo è ovviamente sempre in voga.

In effetti tutto ciò non mi stupisce, basta guardarsi intorno, leggere i giornali, vedere un TG o anche leggere le news dell’iPhone, per capire che il clima nazionale (e mondiale) non è sereno. Crisi socio-politico-economico, disastri ambientali, situazioni catastrofiche a livello politico, insomma un grande caos…nel quale ogni settore vacilla, moda compresa.

Il primo giorno, non ho visto molta affluenza, anche se il boom di visite si registra solitamente nella seconda giornata. Mi è sembrato un Pitti dall’inizio un po’ rallentato, che faceva fatica a prendere il via. Girellando tra gli stand, non ho potuto fare a meno di notare che l’affluenza rispetto agli anni scorsi, era assai ridotta. Qualche ingenuo ha ipotizzato a causa del pungente freddo che ha abbracciato Firenze in questi giorni, ma i più informati  sanno che la mancanza di alcuni buyer russi, è da attribuirsi alla concomitanza del Natale celebrato dagli ortodossi. In effetti non mi spiego il perché è stata scelta tale data, anticipando il tutto. Se non ricordo male ogni“winter” Pitti si svolgeva intorno alla metà di gennaio, dal 13 in poi.

SHOW YOUR FLAG at Pitti Uomo

Elisa Sergi pitti uomo blogMostra la tua bandiera, Show Your Flag, questo è il tema dell’edizione 97. Argomenti importanti quelli che vogliono veicolare l’art director Angelo Figus e il set design di Alessandro Moradei. La volontà è quella di celebrare il tessuto, che si libra nell’aria, con un movimento che ricorda appunto quello delle bandiere. Esse infatti rappresentano appartenenza e il valore intrinseco del legame. Messaggi positivi legati alla consapevolezza che ognuno possa essere bandiera di se stesso e dei valori in cui crede.  In tutto questo scenario si colloca il tema della sostenibilità ambientale, tematica sempre più urgente e impellente, alla quale non possiamo non pensare. Sono molti i brand che quest’anno presentano una stagione green legata all’ambiente e al riciclo. Per la prima volta al salone è nata una nuova area dedicata a questo aspetto, Think Greenfocalizzata proprio su aspetti legati all’eco-design e all’eco-retail. Inoltre per la prima volta il Pitti ospita Reflections, spazio dedicato alla condivisione di idee e al confronto tra persone, stilisti, protagonisti della moda e non solo, che debutta con il concept Land Flag: From Waste to New Materials, ovvero una vera e propria riflessione sui consumi, sul riciclo e sulla seconda vita di ogni materiale, plastica compresa.

Per leggere l'articolo della precedente edizione del Pitti Uomo, leggi qui.
Per vedere il video della scorsa stagione, clicca qui.

EVENTI Pitti Uomo

Come sempre Pitti è sinonimo di Eventi, sia durante la giornata, sia in serata. Ecco i principali appuntamenti di questa 97° edizione.

75 anni di Brioni, firma di lusso della moda maschile che proprio a Firenze nel 1952 è stata protagonista della prima sfilata di moda maschile della storia, ospitata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. La nuova collezione della griffe viene presentata nel giorno di inaugurazione della manifestazione, il 7 gennaio, con un’installazione curata da Olivier Saillard a Palazzo Gerini (dalle ore 17.00 in poi, su invito).

Lo spazio della Dogana, in via Valfonda, è la location della mostra fotografica Human Landscapes, un viaggio on the road compiuto negli Stati Uniti dal fotografo britannico James Mollison per Blauer. L’evento e espositivo, curato da a Felice Limosani, viene inaugurato martedì 7 gennaio alle ore 16 su invito e poi è aperto al pubblico da mercoledì 8 gennaio fino a venerdì 10 gennaio, dalle ore 10 alle ore 18. Sempre alla Dogana di Firenze, Woolrich celebra i suoi 190 anni l’8 e 9 gennaio con “The Ultimate Woolrich Experience”, installazione su 3 ambienti nella quale viene anche presentata la Woolrich Arctic Capsule, tributo all’evoluzione dell’Arctic Parka.

Elisa Sergi pitti uomoDentro la Fortezza da Basso, nei 4 giorni di Pitti Uomo il Lyceum, diventa un luogo di confronto con il pubblico per gli incontri di Land Flag: From Waste to New Materials, una serie di conversazioni curate da Angela Rui. Questi gli ospiti: l’esploratore e performance coach Alex Bellini, la direttrice del MAAT di Lisbona Beatrice Leanza, il fisico e astronomo Fabio Peri, la  direttrice di Wallet Magazine Elise By Olsen, la direttrice del Center for Micro-BioRobotics Barbara Mazzolai, il pianista e compositore Vittorio Cosma.

Durante la kermesse sono previsti eventi speciali organizzati da famosi brand per presentare le loro ultime collezioni con veri e propri defilé. Si va da Jil Sander, con il fashion show nel complesso di Santa Maria Novella, allo sportswear di Sergio Tacchini protagonista nella serra del Roster, dal debutto sulle passerelle di K-Way,(Palazzo della Borsa Valori) al designer Stefano Pilati alla Stazione Leopolda.

Il 7 gennaio Brunello Cucinelli organizza una cena nel Teatro della Pergola. Il British Institute ospita il cocktail organizzato per The Campaign for Wool con tanto di messaggio del principe Carlo.
Al cinema Odeon, c’è la festa di Supe Design, mentre Antony Morato ha scelto l’Audiorium di Santo Stefano al Ponte per il suo party.

L’8 gennaio Roy Rogers inaugura il nuovo store in via della Vigna Nuova. Sempre giovedì Esquire Italia organizza un cocktail party al Ralais Santa Croce; i Bowland e dj Tommy Vee sono protagonisti all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte per il party di BePositive; all’hotel Lungarno 4 aziende interpretano il tessuto H.O.P.E. di Vitale Barberis Canonico realizzando prodotti sostenibili, il tutto accompagnato da cocktail party e dj set.

Il 9 gennaio 2020: Canali presenta la sua collezione al Cinema Odeon.
Al Four Seasons si tiene uno showcase sull’eccellenza sartoriale con i brand selezionati da Alex Dordevic di DeGorsi.”

Questo virgolettato, riguardante gli eventi del Pitti Uomo, è stato estrapolato da: Ilreporter.it

Per leggere l'articolo della precedente edizione del Pitti Uomo, leggi qui.
Per vedere il video della scorsa stagione, clicca qui.

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Buon Natale carissimi amici, vi riscrivo il pensiero dell’anno scorso, perché reputo che sia sempre attuale.

Il Natale è la festività più celebrata nel mondo. Una data, che da sempre genera attesa e gioia in tutti, grandi e piccini. A volte però la realtà è ben diversa da quelli che sono desideri e aspettative. Ci sono persone che in tale ricorrenza,  non hanno di che gioire, o semplicemente  non hanno voglia di festeggiare per svariati motivi, tra cui salute, indigenza economica, solitudine o altre serie ragioni. Basta guardarsi in giro e scendere dal nostro piedistallo di falsità e  indifferenza, per vedere la tanta sofferenza che ci circonda, ma che per  comodità, facciamo finta di non notare.

Mi chiedete cosa desidero? quali siano i miei desideri… Ecco, i miei unici desideri sono la salute e la felicità,  per le mie bambine, queste due cose, vengono sopra di tutto! Da quando sono diventata mamma, sono molto più sensibile a certe tematiche, specialmente quelle che riguardano i bambini. Tutto ciò che riguarda loro, in generale, mi tocca particolarmente. Addirittura, non posso vedere più alcuni film, né certe pubblicità nelle quali i contenuti riguardano la sofferenza infantile, per qualsiasi causa. Se penso a quanti bambini soffrono nel mondo, per varie ragioni, malattia, indigenza, solitudine, violenze… mi sento male.

L’unico regalo, che vorrei da Babbo Natale, che mi rendo conto essere un sogno utopistico, sarebbe quello di sconfiggere o almeno ridurre più possibile la sofferenza dei bambini. Credo, senza ombra di dubbio, che questo   sia il sogno di ogni mamma, perché quando una mamma vede un bambino soffrire, anche quando non è suo, è la cosa più straziante del mondo.

Perciò, quando c’è la salute e la serenità per i nostri Mimmi, (e i nostri cari) abbiamo  già tutto! Questo è il regalo più bello che possiamo avere. Spesso ci lamentiamo e ci facciamo venire il malumore per stupidaggini, futilità, e questa è la cosa più negativa che possiamo fare. Ho visto persone che hanno molto meno della media, essere più sereni  di gente che ha tutto, e che dovrebbe, sulla carta, ringraziare Dio, ogni minuto che passa. Cerchiamo di godere delle belle cose che si hanno, e di cercare la serenità nelle piccole cose di tutti i giorni, quelle che ci rendono felici.

Buon Natale a tutti e che i Vostri desideri più importanti si avverino.

Tra una settimana è Natale, i più precisi e puntuali sicuramente avranno già provveduto ad acquistare tutto, ma per quelli come me, un po’ ritardatari e sommersi da mille impegni, lascio di seguito la lista con le mie idee regalo. Una sorta di lista, last minute, con una serie di oggetti utili e diversi a seconda di gusti e budget. 

Se proprio non trovate niente nella mia TOP 10, potete sempre buttarvi sulla classica biancheria rossa, semplice, tradizionale e benaugurale.

Idee regalo per tutti i gusti
TOP TEN

  1. Un Materasso Chiardiluna per migliorare la qualità del sonno ed essere più in forma durante il giorno.  
  2. L’ Estrattore Hurom, per non dimenticare che una sana alimentazione è importante anche a Natale.
  3. Lo Spremiagrumi elettrico, è un regalo utile e intelligente per i consumatori seriali di spremute, come me.
  4. Un Gioiello a Natale, secondo gusti e preferenze, è sempre gradito, meglio se hand-made.
  5. Un Week end fuori porta, o sulla neve, specialmente se siete in coppia, è un pensiero top.
  6. Il Personal Branding Kit,  un metodo rivoluzionario per incrementare e sviluppare il proprio Brand.
  7. Gli auricolari wireless,,comodissimiper chi è sempre al telefono, e ancora non li ha acquistati.
  8. Un Servizio fotografico per tutta la famiglia, momenti preziosi da immortalare nel tempo.
  9. Un Regalo solidale o donazione ad una OnlusUn pensiero che fa bene al cuore. 
  10. Un Buono AMAZON, per tutti coloro che non sanno più che pesci prendere.

 

Idee regalo: MATERASSO

Il materasso che ho scelto: LUX + Topper

La prima delle idee regalo che ho scelto per quest’anno è il materasso. Perché proprio il materasso vi chiederete? Semplice, perché passiamo sdraiati molte ore della nostra vita, e la qualità di questo tempo, che trascorriamo orizzontali, è senza ombra di dubbio molto importante.
Per il nostro benessere generale, è giusto adottare tutte quelle buone pratiche salutari, tra cui, dormire bene. E’ ormai risaputo che il sonno, è considerato la nostra ricarica naturale, infatti un buon riposo, è in grado di rigenerare mente e corpo. Capite bene che trascorrendo molte ore sullo stesso posto, è fondamentale che questo “luogo” sia il più confortevole possibile.

Da tempo mio marito sentiva di non dormire bene la notte, lamentando (come sempre fa lui) dolori a causa di un materasso a suo avviso troppo duro. Io che risaputamente dormo anche sui sassi, (all’occorrenza anche sui chiodi, tipo fachiro ?), non ho dato importanza alle sue richieste, morale della favola, si è acutizzato il suo dolore alla schiena. Così mi sono decisa a cambiare il nostro materasso. Sotto l’albero di Natale ci sarà un bel pacchetto che sicuramente non passerà inosservato.

ChiardiLuna by Bacciflex, azienda Toscana, presente sul mercato dagli anni ’60. Una lunga tradizione ed esperienza nella produzione di materassi in memory, a molle e in altri innovativi materiali, prodotti sicuri e di alta qualità, certificati ed ecologici. Mi sono innamorata dal materasso LUX, modello di punta della sezione classici, con tessuto in raso di viscosa 100% doppio ritorto che dona un “effetto Seta”, ha imbottitura in morbidissima ovatta naturale di cachemire e seta e, il topper incluso, migliora il comfort donando una sensazione di maggior accoglimento e aiuta a mantenere più igienico il materasso. Un materasso in memory con molle insacchettate e un morbido topper capitonné, in grado di abbracciarci durante la notte. Mio marito non si lamenterà più!

 

Idee regalo: ESTRATTORE

Unboxing Estrattore Elisa Sergi
Unboxing Estrattore

La nostra salute non passa soltanto dal sonno, ma anche da quello che introduciamo nel nostro organismo con l’alimentazione. Ormai abbiamo appurato che siamo quello che mangiamo, e più ci dedichiamo a mangiare bene e più abbiamo la possibilità di rimanere in forma. Un presidio molto utile per integrare vitamine e principi nutritivi essenziali e importanti contenuti in ortaggi di stagione è l’estrattore. Non la centrifuga, ma l’estrattore. Se vuoi sapere la differenza tre centrifuga ed estrattore, clicca qui. Gli estratti sono succhi altamente concentrati di sostanze nutraceutiche, capaci di svolgere determinate funzioni nell’organismo: dissetare, reintegrare vitamine e proteine, persino quelle vegetali, disintossicare, ricaricare e rimineralizzare. Ottimi strumenti spezza-fame da consumare tra i pasti e favolosa merenda per i nostri bambini.

LEstrattore lavora come una pressa che schiaccia e tritura lentamente (a freddo) verdura e frutta, mantenendo inalterati enzimi, sali minerali, complessi vitaminici e fibre idrosolubili . L’ Estrattore che vi consiglio, non ha lame, ma una grande coclea che gira, schiacciando e spremendo gli ortaggi. A differenza della centrifuga, è possibile estrarre succhi anche da foglie, erbe aromatiche e semi oleosi. Ho scritto un articolo intero su: “Succhi Detox post stravizi“, puoi leggerlo quiUn prodotto completamente made in Italy questo che vi consiglio, garantito, certificato e brevettato, l’azienda è la Hurom.

 

Idee regalo: SPREMIAGRUMI elettrico

Unboxing Elisa Sergi Spremiagrumi Hurom
Unboxing Spremiagrumi

Con la stessa filosofia, un altro elettrodomestico della Hurom che vi consiglio è lo Spremiagrumi elettrico. Lo spremiagrumi elettrico è comodo e super consigliato, se come me, consumate  quotidianamente spremute d’arancia. Io d’inverno adoro questo succo naturale, lo bevo quasi tutti i giorni.  Vi consiglio vivamente una bella spremuta di  arance biologiche, magari siciliane, a merenda nel pomeriggio. Con lo spremiagrumi elettrico Hurom, avete la garanzia che sia un prodotto sicuro, testato e che non rilasci microparticelle di plastica. E’ compatto, facile da pulire, poco ingombrante e soprattutto molto funzionale. Per vedere il prodotto e il relativo UNBOXING (clicca qui)

 

Idee regalo: BIJOUX hand made

Collane hand madeDiciamo la verità, a noi donne, fa sempre piacere ricevere gioielli. Indipendente dal gusto o da cosa si riceve. E’ vero che non è molto facile indovinare alla prima i nostri gusti, anche perché sono molto variabili e suscettibili a seconda del momento. Ad esempio, per quanto mi riguarda, i miei gusti cambiano spesso, a volte alla velocità della luce e  quel che mi piaceva ieri, solitamente non mi piacerà domani. Perciò se avete voglia di sfoggiare qualche nuovo bijoux e non spendere un capitale, potete optare per la bigiotteria, specie quella hand madeGuardate che carine queste collane maxi, che si possono rigirare per due volte intorno al collo. Sono completamente realizzate a mano da mia sorella e assolutamente personalizzabili. Il costo è assolutamente abbordabile e le collane sono personalizzabili. Per ordini, dettagli e più info, contattatami in privato nel form di contatto oppure via Instagram in Direct e sarò felice di spedirvele.


Idee regalo: WEEK-END fuori porta

Week-end sulla neve

Se non avete idea di cosa poter regalare, e siete degli inguaribili giramondo o magari avete voglio di evadere un po’, allora il regalo giusto per voi da fare (ma anche da ricevere ?) è un bel week end fuori porta. All’estero o in Italia, al mare o in montagna, a seconda dei gusti, vi potete sbizzarrire in mille idee regalo con le mete che più vi stuzzicano. Questa è una tra le idee regalo che preferisco, sicuramente è un ever green che non passa mai di moda. In questo periodo sarebbe interessante prenotare un bel week end in montagna! Seguitemi su Instagram e presto scoprirete la meta che ho scelto per passare capodanno sulla neve con la mia famiglia e amici.

 

Idee regalo:  PERSONAL BRANDING KIT

Personal Branding Kit Elisa Sergi
Personal Branding Kit

Ottima idea regalo per tutti coloro che lavorano con la propria immagine e vogliono sviluppare in maniera ottimale la propria strategia di Personal Branding. Un mazzo da 36 carte interattive, divise in 6 step volte a migliorare  e mostrare il più possibile i propri talenti e potenzialità. Il mazzo è suddiviso in 6 gruppi, ognuno contenente 5 carte: sia i gruppi che le singole carte seguono un percorso preciso. Queste carte rappresentano un cammino di consapevolezza alla scoperta delle strategie più mirate, per realizzare il vostro brand vincente. Metodo innovativo ideato da Sheila Salvato, creative director e fondatrice di Hoopygang, specializzata in comunicazione digitale, social media marketing e influencer marketing: «L’esigenza è sempre più insistente: anche gli influencer, micro e macro,  vengono misurati in base ai risultati online e a quanta competenza sono in grado di trasmettere». 

Idee regalo: AURICOLARI wireless

Elisa Sergi auricolari
Apple AirPods

Gli auricolari senza filo, con tecnologia wireless adesso sono diventati più che mai indispensabili, vista la vita di tutti i giorni, sempre più frenetica e caotica. Io ho tutta tecnologia Apple, dal telefono al computer, perciò questo Natale mi sono decisa ad acquistare gli AirPod Apple. Sono davanti a me, sotto l’albero, che aspettano solo di essere provati una volta scartati il 25. Gli AirPod Apple capiscono autonomamente quando vengono indossati e si attivano automaticamente, andando in pausa quando vengono tolti. Anche gli auricolari rispondono al comando vocale di Siri.

Idee regalo: Servizio FOTOGRAFICO

Elisa Sergi fotofantsy
clicca per vedere il video su YouTube

Un’ idea particolare e divertente da regalare e regalarsi per questo Natale, è sicuramente un bel servizio fotografico per tutta la famiglia.
Impazzisco per le foto di famiglia, sarò antica e con una visione anacronistica, ma trovo sia molto bello avere in casa le cornici nelle quali mettere le foto più significative della nostra vita. Ormai fare foto, grazie agli smartphone, specie questi di nuova generazione, è diventata una routine quotidiana, tutti possiamo improvvisarci fotografi.Se però vogliamo qualcosa di diverso, di più bello e professionale, dobbiamo per forza affidarci a professionisti del settore, fotografi che lo fanno di mestiere. Infatti per una buona resa, la foto ha sicuramente bisogno di alcuni accorgimenti, come ad esempio le luci giuste.
Insomma se vogliamo qualcosa di professionale per le nostre cornici, dobbiamo andare da un fotografo o in uno studio fotografico. Nel video il servizio fotografico è stato relaizzato da FotoFantasy Firenze.

 

Idee regalo: DONAZIONI ad Onlus e regali solidali

Clicca qui per gadget Meyer

I regali più belli sono quelli solidali,  quelli con i quali si aiutano le persone in difficoltà. La mia scelta quest’anno  ricade sulla Fondazione Meyer. Cliccando qui, la pagina con i gadget natalizi da acquistare per un dono benefico. Grazie a tale Fondazione e alla sua mirata attività di fundraising, possono essere sostenuti progetti scientifici e di aggiornamento tecnologico di importanza strategica per la continua crescita scientifica ed assistenziale dell’ospedale. Molti progetti di accoglienza, rivolti ai bambini e alle famiglie, costituiscono un valore aggiunto che si integra nel percorso di cura. Tutto ciò permette ai piccoli pazienti di giocare in un ambiente confortevole, ricco di colori e curiosità, di sperimentare le molteplici attività dei laboratori didattici in ludoteca, di ascoltare la musica insieme ai genitori, di condividere la giocosità dei clown e l’esperienza della “pet therapy”. La Fondazione persegue i suoi obbiettivi secondo principi di equità, efficienza e trasparenza e fa dell’attività di rendicontazione pubblica un momento irrinunciabile di “accountability” e di identità valoriale si cui basa la sua attività.

 

Idee regalo: buono AMAZON

Personalmente adoro i buoni Amazon, perché sicuramente o prima o poi, qualcosa da acquistare su Amazon si torva sempre.

Ci siamo quasi… Babbo Natale sta per arrivare, e i bambini frementi aspettano il 25 per scartare i regali sotto l’albero.

A dicembre, ma forse anche prima, inizia il grattacapo per noi genitori dell’acquisto giocattoli per le nostre creature. Perciò nel caso in cui ancora non aveste provveduto a tale incombenza, ecco la lista di quelli che sono i miei regali per bambini prediletti. Spero che tra questi 10 ce ne sia almeno qualcuno di vostro gradimento.

– TOP 1O –
Regali per bambini

    1. Adoro i giochi HEADU. Sono tanti per tutti i gusti. Tutti super educativi      
    2. Le prime lettrine per iniziare a visualizzare le parole. HEADU, gioco top      
    3. Una bella mini cucina in legno, per stimolare la fantasia ai fornelli.              
    4. Librini interattivi animati, ottimi per  la loro fantasia e curiosità.                  
    5. Costruzioni Lego classici, anche se adesso ce ne sono di ogni tipologia.    
    6. Blocchi di forme magnetiche, con i quali si possono creare molte cose.    
    7. Bicicletta con rotelle, in caso non l’aveste già acquistata.                                
    8. Il mitico monopattino, per me acquisto migliore non c’è stato!!!                   
    9. Puzzle in legno magnetici con più di 100 pezzi, ideali dai 3 anni in su.        
    10. Un Puzzle che allena la mente, con esercizi di logica. Sempre di HEADU.                                     

Dai 3 ai  4 anni

Un’idea eccellente sono tutti quei giochi in legno che stimolano la fantasia, replicando la vita di tutti i giorni.
I bambini ad esempio adorano giocare ad imitare i “grandi” e si divertono molto a stabilire dei ruoli, interagendo tra loro.  Infatti nella mia TOP 10 dei regali per bambini per questo Natale, c’è la cucina, da sempre molto apprezzata dai bambini, con i suoi tanti accessori, pentole, pentoline, utensili e ortaggi in legno. 

Un’ altra idea intelligente per quanto riguarda i regali per bambini è il set pulizia.  Scopa e paletta, vere ma in formato mini, vi stupirete di quanto i bambini adorino pulire… è indirettamente proporzionale a noi mamme ?!

E poi un classico… i librini. Al giorno d’oggi ce ne sono davvero tanti, super interattivi, animati e molto stimolanti. Nella mia TOP 10 ne ho messo uno come esempio sull’aeroporto. Andate a dare un’occhiata anche agli altri!

Dai 4 ai 5/6 anni

Questa è la classica età prescolare. Qui vi potete sbizzarrire con le classiche letterine colorate e i relativi numeri. Anche la pasta modellabile, come il Didò o il Das, sono ottimi giochi con cui far divertire i nostri bambini.
Un consiglio: non abbiate fretta di insegnare al vostro bambino le nozioni scolastiche, come la lettura, il calcolo e tutte quelle cose di pertinenza della scuola elementare… io credo che sia molto più importante che il bambino si diverta, giochi ed esplori le sue capacità cognitive-emotive senza precorrere i tempi. Avrà tutta la vita e soprattutto le imminenti elementari che gli faranno apprendere tutte le nozioni del caso.

Riflessione “Montessoriana” sui regali per bambini

E’ vero, io sono proprio alla vecchia maniera, ormai è appurato e consolidato. Per me, per la mia formazione e per la mia esperienza, credo fermamente, che troppi giochi, troppi stimoli, siano controproducenti per il bambino. Anche i regali per Natale, meglio puntare sulla qualità, piuttosto sulla quantità, ormai questo concetto ve l’ho girato in tutte le salse, ho scritto anche un articolo su questo argomento. (leggi qui)

Sono fermamente convinta che una giusta quantità di giochi sia più che sufficiente per un bambino. Cioè tra il più e il meno, io opterei per il meno, sia per un discorso educativo, sia per un discorso di stimoli. Ormai infatti, e tutte le mamme mi possono dare ragione su questo, è appurato che un bambino è attratto molto di più da oggetti di uso quotidiano che normalmente abbiamo in casa, che da giocattoli interattivi e super tecnologici, con mille pulsanti, lucine, suonini, voci e quant’altro. Ma allora, perché riempirsi la casa di giocattoli super moderni, dell’ultimo grido, costosi e del tutto inutili? Andatelo a spiegare a mio marito! 

In più noi abbiamo la fortuna di avere un cuginetto, che ci passa tutti i giocattoli (e librini), perciò non vedo proprio l’utilità di comprarne sempre di nuovi…non credo che comprare costantemente giochi ad un bambino, seppur stimolanti e interattivi, sia una scelta saggia. Il mio obiettivo è far crescere le mie bambine, forti, indipendenti, autonome e libere da schemi mentali autolimitanti, perciò credo che viziarle con mille giochi, assecondando una mentalità consumistica, non sia la chiave per questo mio intento. Puntualmente mi ritrovo sempre circondata da persone, che la pensano in maniera completamente opposta.

Giocare significa esplorare, curiosare e conoscere. Ogni volta che vogliamo giocare con i nostri figli, basta che ci guardiamo introno, che  ci sono mille stimoli per trasformare ogni oggetto in un momento avventura. Tanti sono i giochi che potenzialmente si possono fare in casa. Pensate alla cucina e ai suoi utensili.